“È la salute il salto di vento” il libro di Emidio Maria Di Loreto

L’ultimo libro del biologo pratolano Emidio Maria Di Loreto, “È la salute il salto di vento” (Napoli, Graus Edizioni, 2021), è una riflessione cruda e sincera sulla recente Pandemia che ha travolto il mondo. L’autore vi affronta i mille quesiti che ognuno di noi si è posto nel chiuso di una casa, davanti ai televisori che proiettavano ininterrottamente un dramma collettivo che, con inaspettata velocità, ha attraversato il mondo come una tromba d’aria, spazzando via più di quattro milioni di persone.

Lo spirito con cui Di Loreto si pone di fronte al Covid è onnicomprensivo e multidimensionale: sono gli occhi di uno scienziato i suoi ma anche quelli di un sociologo e di un economista, di uno storico, guidati dal cuore di un essere umano che, come tanti, ha perso nella Pandemia legami ed affetti profondi. La bellezza del testo sta proprio nella fusione di un’analisi spietata di dati e statistiche con una visione storica che indaga periodi passati di altre pandemie. A ciò si aggiunge una visuale  economica che illumina le manovre di chi, nonostante le sfilate di bare, ha messo sopra ogni cosa il “dio denaro” coi suoi bilanci, tentando di sfruttare la fragilità collettiva per accumularne in modo compulsivo. Nell’opera del Di Loreto si estende  una panoramica sociologica che apre lo sguardo su una verità assoluta: al di là delle gerarchie e degli averi, di fronte alla morte non esistono gradini più alti e più bassi. Siamo tutti allo stesso livello! Forse chi accumula in modo accecato beni terreni prova solo ad anestetizzarsi, a dimenticare la finitezza dell’essere umano illudendosi di raggiungere  l’immortalità.

Spiccano così le mosse politiche dei signori governatori i quali, a livello centrale e locale, hanno strumentalizzato ogni azione volta a contrastare la Pandemia, spettacolarizzando aiuti che andrebbero dati in punta di piedi, se il fine ultimo fosse davvero il benessere collettivo. Invece l’interesse privato si è travestito di belle parole che, se da una parte riescono ad abbindolare i cittadini bisognosi di affidarsi a qualcuno, dall’altro suonano finte e nauseanti all’orecchio di chi ha spirito critico e legge oltre le forme. In questa Pandemia c’è stato lo sgomitare mediatico di politici che hanno ridicolmente tentato, e tuttora tentano, di rubarsi la scena tra di loro. Purtroppo questa ossessione di mostrarsi al mondo ha tolto tempo alla concretezza di operazioni reali e urgenti che andavano fatte per evitare errori ed omissioni.

Ecco che, in quest’opera ricca e sincera del Di Loreto, a ridarci speranza si accende un faro sugli angeli silenti che hanno lottato senza tregua per salvare le vite, la Vita: gli operatori sanitari, bardati di tute, maschere e visiere, anonimi, innominati, irriconoscibili, invisibili… Tutto cuore al servizio dell’umanità! La vera forza, il vero sostegno, l’aiuto più onesto in questa Pandemia, senza chiacchiere e ammiccamenti. Soltanto lavoro in nome e a beneficio dell’Esistenza Collettiva.

Infine l’occhio dell’autore cade sui cari perduti in questo dramma: gli amici Ezio e Bruno, raccontati con grande delicatezza; due storie che, nell’essenza, divengono milioni di storie strappate brutalmente a questa vita. Il ricordo tenero e composto, dignitoso, di due persone che basta nominare per sentirsi mancare le parole. Perché non ci sono parole.

Occorre ringraziare Emidio Maria Di Loreto perché nel suo libro, “È la salute il salto di vento”, egli sa unire cuore e ragione, facendoci rivivere tumulti interiori e aiutandoci a comprendere, in modo lucido e analitico, quanto è accaduto. E perché in tutta l’opera aleggia il valore più profondo che possa avere un uomo: l’Empatia. Il saper sentire ciò che l’Altro sente dovrebbe essere la guida del vivere quotidiano e forse, una volta illuminati, potremmo vivere più sereni, nel riconoscimento dell’uguaglianza di fronte a una vita esposta ai salti del vento.

Valentina D’Andrea