Ecco le candidature nel Centro Abruzzo: storia di un fallimento annunciato

Sotto l’albero dovrebbero esserci se non tutti, quasi tutti i “regali”: candidature, schieramenti e alleanze, in vista delle prossime elezioni regionali che dovrebbero tenersi il 10 febbraio, sempre che un emendamento del Movimento 5 Stelle, già ritenuto ammissibile, non arrivi fino in fondo per accorparle con le europee. Che certo non sarebbe un bel gesto nei confronti della candidata Sara Marcozzi.
In attesa di conoscere i tempi, intanto, si delineano nel Centro Abruzzo i volti di quelli che, per usare un eufemismo, se la batteranno: che per il centrodestra sono tutti in rosa, per il centrosinistra una guerra fraticida e per i 5 Stelle un assordante silenzio-assenza.
Nella coalizione che dovrebbe, ma anche questa al momento è una candidatura discussa, sostenere l’elezione a presidente di Marco Marsilio, quella del centrodestra insomma, i candidati, anzi le candidate del territorio, sono tutte in quota rosa: per la Lega le già annunciate Antonietta La Porta e Giulia Donatelli, per Fratelli d’Italia l’ex vicesindaco Mariella Iommi (che non ha ancora sciolto la riserva), per Forza Italia l’avvocato Katia Puglielli (prima novità) e per l’Udc (seconda novità) una casella resta aperta per Marianna Scoccia, sindaco di Prezza e moglie di Andrea Gerosolimo.

E’ evidente che quest’ultima candidatura dipenderà alla fine da cosa deciderà di fare il gruppo civico che fa capo allo stesso Gerosolimo e al suo collega in Regione Donato Di Matteo, se cioè decideranno di scendere in campo con il centrosinistra al fianco di Giovanni Legnini, usando il simbolo di Abruzzo Civico (e in questo caso sarebbe Gerosolimo personalmente a tentare la rielezione), o se opteranno per salire sul carro del centrodestra (sul quale potrebbero fare la differenza) sparpagliando i loro candidati (tra cui la Scoccia) e di fatto “occupando” l’Udc. Dalla stanza dei bottoni dei civici fanno sapere che la questione sarà sciolta nel giro di qualche giorno-ora, entro mercoledì a quanto pare. E dipenderà in gran parte dal clima che Gerosolimo si troverà intorno sulla vicenda del Cogesa (dove giovedì c’è un’assemblea per decidere l’ampliamento del Cda in funzione anti Margiotta) con i sindaci di Rinnovamento Democratico che non mollano, e molto, anche, da quanto Legnini riuscirà a smarcarsi dal fiato pesante, che ancora c’è, di D’Alfonso e dei dalfonsiani, in prima fila ieri, per fare un esempio, alla presentazione di +Europa a Pescara. Perché è evidente che tornare in corsa con un quasi D’Alfonso bis, per Gerosolimo e Di Matteo, vorrebbe dire rinnegare tutta l’operazione di scissione fatta un anno fa.

Nel centrosinistra, d’altro canto, nel Centro Abruzzo si prepara una guerra fratricida che rischia di non portare ad alcun risultato utile per il territorio. I candidati già sulla rampa sono infatti tre politici che pescano nello stesso, piccolo, stagno: l’ex sindaco di Pratola e presidente della Provincia Antonio De Crescentiis, il consigliere comunale di Sulmona Fabio Pingue e l’ex di palazzo San Francesco Mimmo Di Benedetto, ai quali si aggiungerebbe eventualmente Andrea Gerosolimo.
Infine i 5 Stelle che hanno concentrato con le regionarie tutto il firmamento sulla Marsica, con i sette candidati della provincia tutti provenienti da quell’area: non un candidato del Centro Abruzzo, non uno dell’Aquilano. Contenti loro…

5 Commenti su "Ecco le candidature nel Centro Abruzzo: storia di un fallimento annunciato"

  1. Insomma dei 400 amministratori ne è rimasto uno/a. Per il resto nulla di nuovo resta il solito nostro tipico teatrino di prime donne che per il “bene superiore” tentano l’approdo in regione. Del resto si sa che questo modo di pensare ci ha fatto solo che bene negli ultimi decenni, giusto?!

  2. se queste sono le formazioni, a febbraio meglio andare a sciare.

  3. Aldo Tassinari | 17 Dicembre 2018 at 09:25 | Rispondi

    di certo meglio un marsicano vero che un marsicano sindaco nella valle peligna falso.

  4. non e’ difficile…una signora esce(ovvie ragioni il” rientro “),una di identica professione la sostituisce, il signore,rimasto alla finestra,un ex di tutto,sicuramente “rientra” con la casacca azzurra…

  5. Aldo Tassinari | 17 Dicembre 2018 at 16:37 | Rispondi

    se la gente rivota il “signore” vuol dire che questo schifo si merita. personalmente non nutro nemmeno compassione per chi striscia e perde la dignità pur di ottenere qualcosa.

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