
“La nostra lista “La Sulmona che vogliamo” non ha preso contatti con nessun candidato sindaco, e soprattutto non ancora partecipa alla formazione dei programmi di mandato fondamentali per la nostra città”. Lo scrive a chiare lettere l’ex sindaco Bruno Di Masci, smentendo, almeno a parole, quanto dichiarato dall’ex consigliere, Luciano Marinucci. Lo spostamento a destra della lista di stampo socialista però, a dispetto da quanto scritto da Di Masci, non è solo un’ipotesi campata per aria.
Le parole di Marinucci, rilasciate e pubblicate domenica, sono eloquenti. “Abbiamo deciso di unirci al centrodestra per sfruttare la filiera istituzionale e cercare di invertire la rotta per questa città”, aveva dichiarato Marinucci, con un occhio di riguardo a Maria Assunta Rossi, che ha accolto i socialisti tra i Fratelli d’Italia in cambio di una candidatura tra gli scranni sulmonesi. Do ut des rimarcato proprio dallo stesso Marinucci: “Nel centrodestra abbiamo trovato maggiore disponibilità e noi ce la giocheremo con loro”.
Un comunicato sibillino quello a firma di Bruno Di Masci. La chiosa finale lascia spazio a interpretazioni di variegato colore politico: “Si ricorda – conclude – che le elezioni amministrative acquisiscono sempre di più un concetto di territorialità importante per la buona amministrazione di Sulmona”. Insomma, nessun vincolo del passato a sinistra o della rosa socialista, parafrasando una frase che non sbatte le porte in faccia alla destra. Tant’è che il porsi come interlocutori dell’area centrista, come specificato da Di Masci, pone i socialisti più vicini alla coalizione guidata dal candidato sindaco Luca Tirabassi, al cui interno convergono le forze civiche, rispetto a una sinistra che ad oggi appare ancora un cantiere aperto.
Ma siete del pd restate nel pd. Non potete stare nella destra.
Vacci a capi’. Quando riuscirete a farlo, raccontatecelo. Grazie.
Le elezioni di Sulmona sembrano uno di quei trailer di Maccio Capatonda… Tipo la febbra 2 😂 …
E se poi te ne penti?
Dal regista di “una poltrona per tutti” e “mission impossible 23852 accesso agli atti”: “so trent’anni che me ne pento”.
In decima prima visione esclusiva al Pacifico di Sulmona.
Una ulteriore perla di politica nelle numerose stranezze all’interno della ancora incerta coalizione di dx.
Si gioca come fa il gatto con i topi, solo che gli stessi gatti, da tempo non sono più ne carne ne pesce, ma politica avariata, che come tale ha un solo luogo dove finire.
Ma il sindaco designato dal centro destra si rende conto di che minestrone riscaldato gli stanno propinando
Ci fosse uno solo, uno solo di nomi nuovi sempre gli stessi attori protagonisti e sempre gli stessi registi di un pessimo film che gira e rigira da oramai decenni
Solo la Rossi , nome nuovo almeno per questo giro, ha fatto una rapida comparsa ma appena ha aperto la bocca l’hanno rispedita a Pratola e come si legge dai social ci rimarrà
Per il resto sempre tutto identico agli anni passati come se nessuno dovesse fare ammenda di questo disastro in cui versa Sulmona
Possibile che tra tanta brava gente non si riesce a trovare un condottiero valido e un gruppo di giovani di buona volontà . Lo stesso sindaco designato stimato ed apprezzato da molti non puo’ pretendere da tutto sto’ mare magnum di partiti che lo appoggeranno, anche alzando la voce, la presenza di gente nuova, di gente capace, di gente fuori dai soliti minestroni riscaldati