Eredità Dylan Thomas, tutti assolti

Il processo si è chiuso con un’assoluzione con formula piena per i quattro imputati, accusati, a vario titolo, di circonvenzione d’incapace, truffa e appropriazione indebita. Angelo Paletta, Raffaele Gentile, Antonio Gatta (difesi dagli avvocati Giovanni Mastrogiovanni e Umberto Di Pillo) e Louise Barret Brentnall, moglie di Colm Garan Thomas, sono così usciti indenni dal processo nato a seguito della vendita della villa di Scanno del figlio di Dylan Thomas. Un assegno da 127mila euro, più mobili e libri del figlio dello scrittore, che erano stati, secondo l’accusa, tolti dalle mani di Colm Garan in punto di morte, grazie ad una delega strappata all’erede Thomas sul letto di morte (all’ospedale di Sulmona) nel 2012.


Un processo nato dalla denuncia del fratello di madre (Kathleen MacManara) di Colm Garan Thomas, Francesco Fazio, che dalla vicenda di Scanno aveva tentato di far riconoscere un principio di ben altro valore, tanto economico, quanto di prestigio, e cioè quello di essere in qualche modo anche lui, figlio della moglie di Dylan Thomas e di un siciliano con cui si era risposata Kathleen MacManara, erede legittimo dei beni dell’ultimo bardo.
Il principio è quello che l’eredità di Dylan Thomas, morto sessantasette anni fa tra gli stenti, fosse ad appannaggio della moglie Kathleen e da questa per via diretta ai figli di primo e secondo letto.
Un riconoscimento non da poco, calcolando che i diritti d’autore dello scrittore gallese, ammontano ad almeno 100mila sterline al mese: un pozzo senza fondo, insomma, che a sua volta la moglie di Colm Garan, Louise Barrea Brentnall, settantottenne residente in Australia, si era fatta riconoscere autoproclamandosi – come da legge australiana – unica erede del marito Colm Garan.


La vicenda di Scanno è ora di fatto archiviata penalmente, anche perché il secondo grado porterebbe dritto alla prescrizione, ma la partita non sembra finita, probabilmente destinata a continuare in sede civile: “Prendiamo atto della sentenza – commenta l’avvocata Gaetana Di Ianni, costituitasi parte civile per conto di Fazio – restiamo in attesa di leggere le motivazioni. La necessità di esaminare le ragioni poste a sostegno della decisione si fa maggiormente pressante alla luce della sentenza con la quale la Suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Fazio, disponendo il sequestro penale dell’eredità”.

1 Commento su "Eredità Dylan Thomas, tutti assolti"

  1. e stica non lo diciamo?

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