
Avrebbe dovuto accudire il padre malato, ma usava i permessi della legge 104 per andare a fare il muratore. In nero, ovviamente. Ieri per Salvatore Renzo Rossi, 67 anni collaboratore scolastico, è arrivata la condanna da parte del tribunale di Sulmona. La giudice Francesca Pinacchio lo ha condannato a due anni e mezzo di reclusione per i reati di truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa in atti pubblici.
L’uomo era stato smascherato dalla guardia di finanza che, su segnalazione di privati cittadini, aveva pedinato l’uomo, scoprendo che le cure al papà Rossi le faceva con il “cappello di carta”.
Durante le ore in cui si assentava da scuola, pagato dallo Stato, infatti, le spendeva in casa di privati per fare piccoli lavoretti e non per assistere il padre.
Licenziamento in tronco
Almeno costui lavorava…negli scranni romani c’è molto peggio…sembrate il popolo che ha liberato barabba.
Sarebbe bello che questa indagine aperta da una segnalazione di privati cittadini continuasse da parte della GDF a campione su tutti quelli che usufruiscono della Legge 104.Se ne vedrebbero delle belle…..
FINALMENTE,SAREBBE IL CASO DI INDAGARE SU TUTTE LE PERSONE(IN PARTICOLAR MODO IN AMBITO SCOLASTICO)CHE USUFRUISCONO DELLA LEGGE 104 PER PARENTI STRETTISSIMI MA IN REALTA’ IN QUEI GIORNI FANNO TUTT’ALTRO(AD ESEMPIO ANDARE PER CENTRI COMMERCIALI O IN PISCINA)…SI INIZI A FAR PULIZIA IN ITALIA ANCHE SU CHI CHIUDE GLI OCCHI INVECE DI SEGNALARE A CHI DI DOVERE QUESTE COSE…W LA GDF
Verra’ scagionato, assolto e rimborsato dei danni a cui la prima sentenza lo ha sottoposto