
La fauna selvatica e la sua propensione ad espandersi sempre più sul territorio sta mettendo in ginocchio gli agricoltori del Centro Abruzzo, che vedono aumentare di giorno in giorno i danni alle proprie coltivazioni, con terreni ormai impraticabili per l’agricoltura. E’ proprio chi coltiva che punta il dito verso gli ATC i quali, a detta loro, non svolgono ruoli assegnati dalla legge all’interno del territorio.
Per contrastare il problema della fauna selvatica sempre più fuori controllo si sono incontrati nella giornata di ieri i dirigenti di Confagricoltura l’Aquila. Tra i presenti, oltre il Presidente Fabrzio Lobene, c’erano anche Fabio Spinosa Pingue (Vicepresidente) e i consiglieri Ruscitti, Masciovecchio e Rosso. Presenti anche i rappresentanti di Confagricoltura in seno ai sei Ambiti Territoriali Caccia dell’aquilano, tra cui Alessandro Tamburro, Antonio Di Giusto e Franco La Civita per l’ATC di Sulmona.
Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura L’Aquila, ha sollecitato i rappresentanti presso gli ATC affinché questi enti si attivino per la gestione faunistica venatoria, rispettando i limiti imposti dalla legge e lo stesso piano faunistico regionale. Grande preoccupazione arriva dal proliferare di cinghiali, ma soprattutto di cervi, che nell’ultimo periodo sono sempre più numerosi nella Valle Subequana, Valle Peligna, Piana di Navelli, e iniziano anche ad affacciarsi dalle parti del Fucino. Proprio il problema legato ai cervi è stato approfondito da Franco Recchia per i quali si deve deve perseguire gli obiettivi di orientare la gestione della specie verso densità sostenibili e coerenti con la presenza delle attività umane, definire i comprensori di gestione della specie, formare i censitori e tecnici per le attività di gestione e monitoraggio, avviare le azioni di monitoraggio, ed eventualmente avviare il prelievo in caccia di selezione.
Diversi ATC, però, si rifiutano di svolgere i loro compiti sulla gestione venatoria disinteressandosi dei problemi degli agricoltori. È Intenzione di Confagricoltura di portare all’attenzione del vice Presidente e Assessore Regionale Emanuele Imprudente una serie di proposte per riformare la governance di questi enti. Ecco perché lo stesso Lobene ha proposto la costruzione di un gruppo di lavoro con il compito di elaborare una proposta di riforma organica degli ATC pe rpoi collaborare a stretto contatto con la giunta regionale per risolvere il problema della fauna selvatica.
Ma sarebbe sufficiente reintrodurre dei leoni in natura x controllare cervi e cinghiali. Mi sembra siamo già sulla strada giusta con orsi e lupi . Comunque e’ sufficente stare attenti quando si va in campagna , magari dando lavoro a guide armate di protezione
Perché non sterilizzarli prima che aumentino troppo di numero e alcuni portarli in altre zone della penisola?