“L’unica cosa che il centrodestra di Meloni e Marsilio deve fare è quello di dare immediatamente indicazione a RFI di portare il progetto della velocizzazione del lotto ferroviario Avezzano-Roma a un livello definitivo che consenta un finanziamento e, finalmente, l’avvio dei cantieri”.
Con queste parole il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale Francesco Taglieri in una nota congiunta con il gruppo territoriale Avezzano-Marsica del M5S denuncia una situazione per la quale in due anni “non è stato fatto assolutamente nulla”. Né dal governo della premier Meloni “eletta nella circoscrizione dell’Aquila”, né dalla Regione Abruzzo che, accusano gli scriventi, “non hanno dato indicazione a RFI di portare avanti il progetto di velocizzazione della tratta Avezzano–Roma oltre la sua preliminare fase di verifica della fattibilità”. Con la conseguenza che “proprio la tratta che avrebbe dovuto avere la massima priorità” è rimasta al palo, con buona pace dei tanti pendolari che viaggiano verso Roma per studio o lavoro.
“Che la Marsica non fosse una priorità per Marsilio e per il centrodestra è stato per noi subito chiaro e lo abbiamo denunciato continuamente a tutti i livelli – continuano i pentastellati – e non a caso da due anni parliamo ormai solo dei problemi della linea tra Pescara e Chieti”.
A confermare quanto denunciato dal Movimento 5 Stelle, le parole dell’ingegnere Chiara De Gregorio, responsabile Area centro direzioni investimenti RFI che, ascoltata ieri in commissione vigilanza del consiglio regionale ha ribadito che “la progettazione è ferma a due anni fa ovvero al documento di fattibilità delle alternative progettuali DocFAP”. La direzione investimenti RFI “non ha ricevuto alcuna indicazione a proseguire oltre” ha sottolineato la stessa De Gregorio ricordando che dopo il DocFAP “è obbligatorio aprire un dibattito pubblico ed ottenere il parere del consiglio superiore dei lavori pubblici”. E successivamente indire la conferenza dei servizi necessaria per procedere alla richiesta della Valutazione di impatto ambientale. Un percorso che “potrebbe durare anche più di due anni” spiega Francesco Taglieri accusando il centrodestra nazionale e regionale di “aver buttato via” il tempo finora trascorso. “Se il centrodestra avesse mantenuto fede alla propaganda fatta in campagna elettorale, a quest’ora saremmo quasi arrivati al termine della procedura” continua Taglieri che al Governo Meloni rimprovera di “aver invertito le priorità dando preferenza ai lotti del lato costiero e dirottando su questi i fondi disponibili”.
Una situazione che, a detta del M5S, getta una nuova luce anche sull’incontro pubblico al castello Orsini di Avezzano svoltosi il 24 luglio 2023, “una passerella pre-elettorale del presidente Marsilio a valle della quale non si è manifestata la volontà politica di portare avanti il progetto”. E dubbi sorgono anche sul “tavolo di monitoraggio che il sindaco Di Pangrazio avviò per seguire la vicenda promettendo massimo impegno e trasparenza sull’andamento delle operazioni”. Un tavolo che “non sappiamo se si sia mai riunito” continua Taglieri aggiungendo che solo adesso alcuni “consiglieri comunali avezzanesi vicini a Fratelli d’Italia si scoprono tardivamente paladini della ferrovia forse nel tentativo di far dimenticare le responsabilità della propria forza politica nello stop alla velocizzazione della tratta”.
Non c’è più tempo da perdere per il capogruppo M5S Francesco Taglieri che invita il centrodestra a non fare più promesse né dare false rassicurazioni che sarebbero “solo fumo negli occhi dei tanti cittadini costretti a vivere disagi, ritardi e tempi biblici sui treni in direzione Roma”. È tempo che qualcuno si assuma le responsabilità di un progetto rimasto fermo da due anni e, conclude il consigliere regionale M5S, “bisogna togliere al centrodestra la scusa di non poter finanziare l’opera perché non c’è un progetto definitivo. Il progetto non c’è perché il centrodestra non vuole che ci sia”.
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