Figli di un Parco minore: la crociata del Sirente-Velino al convegno di Federparchi

Si sentono come i figli di un Dio minore e almeno sulla carta e nella cassa lo sono: i Parchi regionali, Cenerentole delle aree protette, hanno alzato la voce ieri a Cefalù, in occasione di un convegno organizzato da Federparchi.

Portavoce della protesta e della proposta è stato il Parco Sirente-Velino che, tramite il presidente Francesco D’Amore, ha denunciato come, a fronte degli stessi impegni, i Parchi regionali siano esclusi da una serie di agevolazioni e fonti di finanziamento, di cui invece usufruiscono le altre aree protette.

A partire dalla ZEA, le zone economiche ambientali, cioè, istituite dalla legge sul Clima nel 2019: si tratta di agevolazioni e vantaggi fiscali ai Comuni ricadenti nelle aree del Parco e per coloro che volessero aprire al loro interno attività imprenditoriali, da cui il Parchi regionali sono esclusi.

E non è l’unica emarginazione: niente possibilità di incassare il 5 per mille, fa notare D’Amore, le maggiori incombenze amministrative, l’impossibilità di accedere ai fondi del Pnrr come quello sulla digitalizzazione.

“Il Parco regionale Sirente Velino – commenta Francesco D’Amore – è per estensione superiore rispetto a tanti Parchi nazionali, con i suoi circa 50mila ettari. Se potessimo contare su risorse ulteriori, queste sarebbero preziose per attivare importanti sgravi fiscali e incentivi per residenti, nuove attività e implementazione di servizi. Purtroppo, come sempre più spesso accade, chi gestisce i Parchi regionali si trova a dover far rispettare tanti vincoli, senza poter offrire vantaggi che portino i nostri territori a crescere, a svilupparsi e ad incentivare politiche contro lo sfrenato spopolamento che ci portiamo dietro da decenni”.

La Federparchi si dovrà ora far carico di mettere insieme i “figli minori” ed elaborare una piattaforma di rivendicazioni da sottoporre al governo.

2 Commenti su "Figli di un Parco minore: la crociata del Sirente-Velino al convegno di Federparchi"

  1. Pantalone ha finito i soldi.

  2. Si ma i fondi per la assistenza sociale per i parchi sono tutti persi e “rubati”. In generale si pagano mesti stipendi per meste burocrazie e guardiani e e poi,,,ucci ucci,,, appaltucci,, appaltucci e appaltucci,,a trattative privatuccie per i comparucci che riportano le tangenti vie…. È da riflettere, per come si di 50.000 ettari di estensione il parco Sirente, in contrapposizione ad altre aree del mondo ove 50.000 ettari è la superficie pianeggiante media di una sola azienda ceralicola che impiega decine di macchinari enormi da quasi mille cavalli e che apporta altra vigorosa ricchezza alla propria nazione ed alla esportazione mondiale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*