Figliuolo e la polvere sotto il tappeto. Caos nella prenotazione dei vaccini

La serietà, il rigore e le medaglie da una parte, quella in vetrina da mettere in mostra. Dall’altra il disordine che continua a regnare nella corsa alla dose. La ressa per la puntura che non arriva. La polvere sotto al tappeto, insomma, che non tarda ad alzarsi per chi vuole guardare sotto. È una giornata a due facce quella della campagna vaccinale abruzzese. I riflettori sono puntati sul capoluogo. All’Aquila è arrivato Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica. Tenuta mimetica e petto alto. Visita presso il centro vaccinale della Asl a San Vittorino, inaugurato lunedì scorso, e annuncio del raddoppio dei team mobili dell’Esercito per la vaccinazione nei comuni montani. Tutto scandito secondo un rigoroso ordine militare che non lascia spazio a ritardi.

La realtà, però, è nascosta dietro alla figura statuaria di Figliuolo che annuncia l’ampliamento della fascia d’età da vaccinare. I disguidi, tanti, hanno toccato più di un abruzzese in questa campagna di somministrazione delle dosi. Non tanto per l’errore umano, bensì per la poca disponibilità di personale medico e amministrativo. Per gestire una macchina di questa portata serve quel materiale umano e quella forza lavoro di cui le Asl locali non dispongono. “Continuano a giungere lamentele per la poca trasparenza della campagna vaccinale – ci spiega Catia Puglielli del tribunale per i diritti del malato a Sulmona – Alcuni chiedono come sia possibile che un soggetto fragile venga convocato dopo altre persone sane. Pare non esserci un vero ordine cronologico. Tutto ciò disorienta l’utenza e crea disagi”.

Non solo una fila non rispettata, ma anche chiamate equivoche e richiami a persone che non hanno avuto la prima dose: “Una signora ha ricevuto la chiamata per la prima dose il 23 maggio – racconta la Puglielli – e successivamente un’altra per la seconda dose il 20 maggio. Sicuramente uno dei tanti equivoci. Alcuni ci hanno segnalato di aver ricevuto via mail il QR Code del vaccino nonostante non abbiano ricevuto la vaccinazione. Altri sono stati chiamati per la seconda dose e non per la prima. Se una persona si presenta per la vaccinazione, convinta che sia la prima ma nel sistema è registrata come seconda, essa poi non verrà più contattata per il richiamo. Un disordine che manda in tilt il sistema”. Disagi che, come sottolinea anche Catia Puglielli, sono dovuti alla carenza di personale e non attribuibili al mero errore del singolo. “Un plauso a chi ci mette impegno, passione e fa turni estenuanti. Sappiamo bene che certi errori avvengono perché manca il personale medico amministrativo. Noi, come Tribunale, stiamo dando il nostro contributo. Gestiamo le chiamate che arrivano alla Protezione Civile e al COC riguardo le registrazioni. Ultimamente ci siamo anche messi a disposizione, facendo da collante tra utenza e sistema di chiamata per sbloccare quei casi rimasti irrisolti. Ci sono ancora ultraottantenni senza la prima dose che non si trovano nei radar della Asl e noi stiamo cercando di risolvere la situazione. Inoltre abbiamo mandato una nota per fare chiarezza sulle rimanenze dei vaccini”.

Le problematiche non nascono solo dalle Asl, come spiega Puglielli: “Il portale di prenotazione della Regione non fissa immediatamente la data dell’inoculazione. Cosa diversa, invece, accade per la registrazione sul portale Poste, che subito assegna la data. Molti si segnano attraverso quest’ultimo, ma una volta arrivati al centro vaccinale rifiutano l’AstraZeneca. Rinunciando, questi soggetti vengono depennati da ogni lista e non verranno più richiamati per la vaccinazione. Ecco perché alcune persone, dopo aver rifiutato, non sono state nuovamente contattate”. Insomma, un caos che neanche il pluridecorato Figliuolo riesce a gestire. Sempre che ne sia a conoscenza e non si sia fermato al mero dato di 121.000 vaccinazioni fatte nella provincia da gennaio. Tutti sull’attenti, meno che il Covid.

Valerio Di Fonso

3 Commenti su "Figliuolo e la polvere sotto il tappeto. Caos nella prenotazione dei vaccini"

  1. bene, l’italietta con un super commissario mascherato,una carnevalata,per non parlare degli altri superman,tutti degli incapaci,inconcludenti,inutili,tutti prezzolati al servizio degli interessi particolari,gli scandali,le inchieste,le evidenze ci dicono che il saccheggio della Cosa pubblica continua, come prima ,piu’ di prima,le pedate non bastano,subito la legge dei lancia-fiamme,o no?

  2. Tutto questo nasce dal fatto che le prenotazioni debbano essere gestite esclusivamente da L’aquila e non spalmate anche tramite Sulmona e Avezzano..ecco chiediamoci il perché è il percome..a voi giornalisti il dovere anche di accertarne le motivazioni..

  3. Diritti e doveri | 8 Maggio 2021 at 06:49 | Rispondi

    Rifiutare un vaccino, senza una ragione legata a proprie patologie e senza avere competenze, ma solo informazioni sommarie, è un diritto ? Chi rifiuta torna nel calderone delle prenotazioni, giustamente!
    Avanti il prossimo !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*