Fondazione Isal contro il dolore cronico, ne soffrono 13 milioni di italiani

Nei scorsi giorni a Roma si è svolta un’importante iniziativa della Fondazione ISAL – Ricerca sul dolore, per il lancio della giornata Cento città contro il dolore 2019, oltre all’avvio di una campagna di sensibilizzazione per la modifica del Decreto Ministeriale del 05/02/1992 che prevede una sola e unica tabella valida ai fini della valutazione del grado di invalidità in ambito di “invalidità civile”.

A nove anni dalla promulgazione della legge 38/2010, che disciplina il diritto alla cura delle persone affette da uno stato di dolore cronico, ancora oggi chi soffre non vede riconosciuta la possibilità di una presa in carico continuativa ed efficace della propria sofferenza, nonostante la possibilità che il 90% delle patologie dolorose croniche può essere curato e trattato adeguatamente, se diagnosticato presso un centro di terapia del dolore.

Il dolore cronico, dal report del Ministero della Salute, è la malattia più diffusa, infatti sono 13 milione le persone che ne soffrono, di cui 4 milioni che non ricevono le cure necessarie, probabilmente le persone con maggior disagio economico, anziani, residenti nella realtà con servizi sanitari carenti o mancanti. Persone che, in mancanza di adeguato ascolto e assistenza medica adeguata, si rifugiano nella solitudine. Negli ultimi anni però si inizia a percepire una maggiore consapevolezza generale sulla problematica, come dimostra l’enorme successo registrato quest’anno dalle Cento città contro il dolore, con l’adesione di quasi cento associazioni italiane e tantissime altre di livello nazionale, come resocontato da Gianvincenzo D’Andrea, presidente dell’associazione nazionale Amici di ISAL.

Per queste ragioni, nel corso dell’iniziativa, è stato lanciato un appello alle istituzioni politiche e sociali affinché si proceda ad un modifica del DM del 05/02/1992, a superare i suoi limiti, che non include il dolore quale tratto di specificità nella valutazione del danno alla salute e neppure ne definisce l’impatto disabilitante.

La Lega Spi-Cgil della Valle Peligna, presente all’iniziativa di Roma con il segretario Enio Mastrangioli e Marisa Vallera della segreteria scrive: “Nel condividere le finalità della Fondazione ISAL e la proposta di modifica del DM del 1992, ci impegneremo ad avviare tutte le iniziative di appoggio, sostegno e sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni e delle forze politiche e sociali”.

S.M.

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