Il Pd di Pratola sbugiarda così la sindaca Antonella Di Nino e chiede conto di quei soldi che, ora, sarebbero definitivamente persi.
Secondo i Dem, infatti, la lettera mostrata dalla sindaca per giustificarsi dopo gli attacchi fatti a dicembre scorso dalla stessa opposizione era un fake: “Sulla lettera non c’è il timbro e il relativo numero di protocollo, requisito obbligatorio per gli atti e i documenti del comune e di ogni ente pubblico, che ne dimostri l’effettivo invio della lettera – scrive il Pd -. Dopo la nostra richiesta d’accesso agli atti, sollecitata ben 4 volte, arrivano le conferme: la lettera non risulta partita dal protocollo del Comune e non risulta arrivata all’ufficio Speciale di Fossa”.
Così anche la pec che il sindaco afferma di essere stata fatta contestualmente alla lettera cartacea fa rilevare alcune stranezze e in particolare che la risposta a questa presunta pec sia arrivata da Fossa solo il 22 novembre, più di un mese dopo la scadenza e l’inoltro.
Un episodio gravissimo compiuto da chi dovrebbe rappresentare tutta la comunità: mentire ai propri cittadini è un atto senza precedenti che lasciamo giudicare a voi”.
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