Francesca era Francesco, storia del primo transgender d’Abruzzo

Le prime stampe del suo libro, a tiratura limitatissima, c’è chi le ha pagate anche 70 euro: la storia di Francesca Del Signore, in arte Francesca Oxford, è di quelle d’altronde che stimolano la prurigine della provincia. Una storia “sconsigliata ai minori di 18 anni” si legge a chiare lettere nella nuova edizione uscita da un paio di giorni per Lupieditore (“All’ombra di Ovidio” acquistabile su Amazon per il momento a 20 euro) e che racconta, però, uno spaccato della vita di provincia e di città, la storia del primo transgender d’Abruzzo.

Francesca era Francesco, nato a Sulmona quasi 79 anni fa e trasformatosi in una lenta metamorfosi dal sapore ovidiano nel primo transgender abruzzese con un’operazione fatta a Casablanca nel 1970.

Il Germe è andata a trovarla nella sua casa che affaccia su piazza XX settembre (videointervista) e dove è tornata nove anni fa dopo aver girato il mondo e aver vissuto una vita davvero straordinaria, ovvero fuori dall’ordinario: dai salotti e la Dolce Vita romana, ai carruggi di Genova a prostituirsi, dalla galera ai night di mezza Italia, ai set delle soap opera americane.

Il portone a civico 21 di via Carrese è aperto: due strette rampe di scale che aprono le porte ad un appartamento arredato con estro e gusto dove per qualche anno ha fatto anche attività di B&B, “poi ho smesso – dice – perché di fare la serva non mi andava più”.

I colori pastello alle pareti, l’arredamento d’epoca e le foto, tante foto, della sua carriera e della sua metamorfosi: i personaggi imitati, i seni mostrati con orgoglio, quelli “veri” usciti dalle cure ormonali e quelli poi sostituiti con le protesi, gli articoli dei giornali, i ricordi di una vita fatta di piume e travestimenti.

E’ un fiume in piena Francesca, con la sua voglia di raccontare nel dettaglio i ritagli della sua vita, la sua lotta contro il costume e contro una doppia identità di genere: “Non sono mai stato un gay – spiega – ma neanche una donna. Sono Francesca una cosa a sé”.

Dura affermarlo nella Sulmona e nell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta, nel difficile percorso di consapevolezza e liberazione, nella decisione irreversibile di abiurare Francesco per far posto a Francesca.

Dalle prime avventure del seminario, ai marinai del porto di Genova, dai fidanzati ignari del suo sesso, al matrimonio: quaranta anni in scena “per paura di invecchiare”.

A quasi 79 anni, oggi, Francesca si racconta ancora: è già in corso la pubblicazione di un secondo e forse presto anche di un terzo libro. Dal balcone di piazza XX settembre affacciata sul suo passato che già era futuro.

5 Commenti su "Francesca era Francesco, storia del primo transgender d’Abruzzo"

  1. Storia fantastica e incredibile, complimenti Francesca

  2. Gianni Giovannetti | 6 Giugno 2021 at 10:16 | Rispondi

    Avrei continuato a leggere e a leggere ancora. Peccato sia così breve questo racconto: rispettoso evocativo, potentemente delicato e denso.

    • Avrei voluto continuare a scrivere, ma poi sarebbe scemato l’interesse per l’intervista. E avrei dovuto scrivere anche io un libro. Grazie Gianni

  3. Mastropietro Fabio | 25 Gennaio 2023 at 17:47 | Rispondi

    Mi sembra interessante notare come nel mio libro IL PAZZO DI VIA DELLE PALLE, edito da Lupi, parlo anche di un trans, ma ne parlo da romano, senza dargli particolare enfasi. Tutto si svolge abbastanza normalmente, dalla vita di strada fino alla convivenza, e non ho mai calcato gli accenti su questo. Nel libro in questione invece, si tende ad enfatizzare e a gridare allo scandalo, dimenticandoci che abbiamo avuto anche un parlamentare trans, Luxuria. Comunque sì, probabilmente in provincia è diverso. Auguri, comunque.

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