Gasdotto, 21 ditte autorizzate per l’opera. Presente solo una società abruzzese

Il metanodotto della linea adriatica Sulmona-Foligno prende forma, e lo fa iniziando dagli atti. Quelli ufficiali, che sono stati pubblicati in mattinata sull’albo pretorio del Comune di Sulmona e di tutti gli altri centri interessati dai 167 chilometri lungo i quali si snoderà il gasdotto. Anzitutto c’è l’autorizzazione della Prefettura dell’Aquila, che dà formalmente il via libera ai tecnici incaricati allo svolgimento delle operazioni planimetriche, rilievi topografici e sondaggi archeologici.

Il personale impegnato nei lavori per il picchettamento del tracciato è così autorizzato ad accedere all’interno delle proprietà private disposte nei dintorni dell’opera. I Comuni che a breve verranno presi d’assalto, oltre a quello di Sulmona, saranno Pratola Peligna, Roccacasale, Corfinio, Collepietro, Navelli, Caporciano, San Pio delle Camere, Prata D’Ansidonia, San Demetrio ne’ Vestini, Poggio Picenze, Barisciano, L’Aquila, Pizzoli, Barete, Cagnano Amiterno e Montereale.

Sul campo interverranno 21 ditte affiliate a Snam, a cui si aggiungerà un gruppo di 6 liberi professionisti per un totale di circa 330 persone che opereranno sul territorio. Di queste 21 aziende, però, solo una (la Geotecnica Ricci) è abruzzese. Del chietino, per la precisione. Tra le molte figure professionali impiegate per la costruzione dell’opera, c’è solo una sulmonese. Alla faccia di chi sosteneva che il metanodotto avrebbe portato lavoro per gli abitanti del territorio. Al momento la situazione è questa, sperando che parte dei lavori venga subappaltato a ditte del territorio (come è probabile per gli interventi di movimento terra).

4 Commenti su "Gasdotto, 21 ditte autorizzate per l’opera. Presente solo una società abruzzese"

  1. Questo film l’abbiamo già visto nel passato. Utilizzano ditte di fiducia specializzate per quei lavori.
    Solo piccoli subappalti, limitati, poca cosa ( briciole) rispetto al costo dell’opera.
    Lasceranno un’elemosina per i servizi di vitto e alloggio… gli operai devono mangiare e dormire.

  2. Sono sempre più convinto che quando finirà tutto sto carosello, i più scontenti saranno proprio i sostenitori di tutta sta strunzat..

  3. ma chi ha detto mai che questa opera portava lavoro? pro-tempore ovvio
    chi scrive questo articolo forse lo sa, ne faccia edotti noi tutti.
    da sempre si sostiene che questa opera serve al paese per esigenze di fabbisogno energetico!
    e serve all europa per lo stesso concetto.
    è inutile confondere le idee.
    ma poi, cosa ci si aspetta da una società autorizzata dal governo, che viene ostacolata in tutti i modi con ricorsi, piccole manifestazioni, manifesti ecc? che ti danno pure i soldi pe lavora’?
    ma perpiacere, andateneve a dormire

  4. Mario Pizzola | 25 Marzo 2023 at 22:06 | Rispondi

    Povera Snam. Occupa di prepotenza il nostro territorio. Si prende i migliori terreni agricoli per la centrale. Ti inquina l’intera vallata. Ti mette un tubo pericoloso in zona di massima sismicità. Non ti lascia nemmeno un metro cubo di gas perché gli serve per fare profitto rivendendolo all’estero. Il costo di tutta l’operazione (due miliardi e quattrocento milioni di euro) lo fa pagare ai cittadini. Di fronte a tanta generosità pretendiamo addirittura che porti posti di lavoro? Dai, su, non scherziamo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*