Gelati a primavera

“Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati” cantava Lucio Battisti nei suoi “Giardini di marzo”. Ma in tempo di pandemia anche gustarsi un buon gelato è stato un piacere quasi messo a rischio. Un rischio fortunatamente arginato da buona parte delle gelaterie della Valle Peligna.

In tante sono, infatti, le attività che hanno deciso di rimettere in moto le proprie gelatiere per bypassare questo periodo e limitare, per quanto possibile, i danni inflitti dall’emergenza ad una bella stagione, quella alle porte, in realtà già duramente “compromessa”. Il timore per i mesi che verranno sono concreti, e tanti.

Tra dubbi e incertezze, per ripartire, le attività dedicate alla produzione di gelati hanno messo a punto la consegna a domicilio, ognuno con la propria formula. Raiano, Pratola, Sulmona, variano modalità, consegne, gusti, orari, giorni a seconda degli esercizi che stanno garantendo il servizio più o meno in tutto il territorio peligno e subequano. C’è chi è attivo tutta la settimana e chi ha scelto di concentrare la propria attività durante il fine settimana.

“Quando è stata imposta la chiusura – racconta Paola Anglani del bar gelateria Aterno di Raiano – avevamo la produzione di gelati pronta e l’ipotesi di buttare tutto non ci andava proprio. Così, in accordo con la protezione civile, abbiamo deciso di omaggiare i bambini del paese. Seguendo l’esempio delle pizzerie, a cui è stata concessa la possibilità delle consegne a domicilio, abbiamo poi chiesto se fosse possibile fare la stessa cosa per i gelati e quindi ci siamo attivati per Pasqua e averlo fatto è stato per noi una svolta”.

Come anticipato, però, per i prossimi mesi la situazione resta, come per tutte le attività di somministrazioni, un gran bell’interrogativo: “E ogni giorno si aggiungono altri dubbi che scoraggiano – prosegue la signora Anglani -. Ad esempio: per rispettare le prescrizioni anti contagio, il gelato potrà essere venduto solo confezionato o si potrà tornare ai coni? Ed eventuali modifiche strutturali sono comunque investimenti che non tutti possono permettersi di fare in questo periodo calcolando anche gli affitti, i fornitori, le utenze in sospeso. Forse sarà la stessa clientela che con nuove abitudini ci aiuterà a mettere in moto altre modalità di servizio, ma al momento nessuno riesce ad immaginare soluzioni concrete”.

Che sia fiordilatte, cioccolato, stracciatella o pistacchio, rimanendo ben ancorati alla certezza del presente, i gelatai peligni, carretto o meno, si sono dimostrati pronti a raccogliere la sfida.

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