
Il risultato di un percorso avviato con le scuole per una formazione sulla prevenzione delle dipendenze. E’ questo il Patto Educativo, documento che giovedì 22 maggio alle ore 16.30 presso l’auditorium SS Annunziata l’associazione Libera Sulmona presenterà alla comunità. Frutto del lavoro svolto durante l’anno scolastico dai formatori di Libera insieme a 50 docenti delle scuole sulmonesi aderenti al progetto, il documento offre spunti di riflessione sul concetto di “educazione”; non solo dal punto di vista degli insegnanti ma anche e soprattutto dei ragazzi. Sono loro infatti, studenti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado, gli attori principali di un’iniziativa che oltre a quattro incontri dedicati ai docenti, ha visto anche momenti di riflessione con i ragazzi.
“Questi ultimi si sono rivelati particolarmente interessanti – spiega Federica Marinucci co-referente di Libera Abruzzo – perché hanno aiutato a comprendere disagi e necessità dei più giovani”. Dalla mancanza di spazi di aggregazione all’assenza di ascolto da parte degli adulti dei quali spesso si teme il giudizio ma anche senso di inadeguatezza e paura di deludere, questi i principali disagi evidenziati da 28 ragazzi e ragazze delle scuole superiori cittadine. “Oltre ai docenti i formatori di Libera hanno dato spazio anche agli studenti perché se fino alla scuola media l’insegnante è un punto di riferimento al quale rivolgere le proprie istanze, poi tutto cambia” continua Marinucci spiegando che i ragazzi più grandi preferiscono interagire fra loro piuttosto che con gli adulti. Come evidenziato nello stesso Patto Educativo che giovedì verrà presentato alla città e ai suoi futuri amministratori invitati da Libera a collaborare nella costruzione di una diversa idea di comunità.
“È importante che il Patto Educativo non resti fine a se stesso – conclude Federica Marinucci – ma serva a creare una rete associativa tra soggetti disposti a diventare parti attive del processo educativo”. Finalità tanto ambiziosa quanto necessaria come confermato dagli stessi protagonisti del progetto di Libera, ragazzi e ragazze il cui desiderio è quello di vivere in una comunità dove possano esprimere se stessi, senza giudizi.
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