Giunta monca, Tirimacco è incompatibile

La neo giunta comunale di Sulmona al momento resta monca: con un parere motivato il segretario comunale Nunzia Buccilli, infatti, ha dichiarato l’incompatibilità di uno dei nuovi quattro assessori arrivati a palazzo San Francesco, dando invece il via libera agli altri due che erano sotto la lente di ingrandimento.
Ad essere incompatibile è in particolare l’assessore ai Lavori Pubblici, in quota Di Masci, Mauro Tirimacco. L’imprenditore sulmonese ha infatti un contenzioso aperto con il Comune di Sulmona, che rende la sua nomina fuori dalla legge. In particolare c’è una lite pendente per un debito non pagato dal Comune nei confronti della sua società L’Ambiente: un credito Iva di circa 7mila euro, finito in tribunale e del quale Tirimacco è risultato legittimamente creditore. Il Comune per motivi burocratici, sembra, non ha provveduto al pagamento, così da spingere Tirimacco a fare causa e a vincerla.
Il parere è arrivato ieri sui banchi del sindaco, tant’è che finora la giunta si è riunita solo in via informale e comunque in assenza dell’assessore Tirimacco.
La sua posizione in realtà potrebbe essere sanata nel momento in cui Tirimacco dovesse rinunciare alla lite, ovvero ritirare l’ingiunzione fatta al Comune, fatto salvo il credito ancora di riscuotere. Cosa che, sembra, si stia già adoperando per fare.
Chiarite e risolte, invece, le posizioni degli altri due assessori la cui compatibilità era in forse: per Manuela Cozzi la delega datale dal sindaco è legittima. L’agronoma di origine toscana non dovrà neanche rinunciare alla sua carica di consigliere comunale di Anversa degli Abruzzi, invece per il debito, da quasi 50mila euro contratto dal Consorzio Terra Viva a cui la Cozzi partecipa tramite la cooperativa Asca, non ci sarebbero riflessi diretti, non avendo la Cozzi nella cooperativa, ovvero nel Consorzio, ruoli amministrativi.
Compatibile è anche l’assessore Pierino Fasciani, funzionario Asl delegato alla Sanità: anche qui il ruolo non dirigenziale di Fasciani nell’azienda sanitaria, non comporta esclusione dall’elettorato passivo.
Sul versante politico, ieri, il Pd locale, in assenza di fatto di quasi tutta la direzione dimessasi, ha confermato la linea di sostegno all’amministrazione Casini che, secondo il deus ex machina Bruno Di Masci, non sarebbe un accordo politico ma tecnico. Una “maggioranza non organica” l’ha definita, tant’è che almeno per le prime sedute il Pd resterà alloggiato tra i banchi dell’opposizione insieme agli ex di maggioranza Tirabassi, Pingue e Di Marzio e al resto della minoranza uscita dal voto del 2016.

Alla riunione di ieri non hanno partecipato né i vertici provinciali, né quelli regionali, che invece decideranno se commissariare il circolo di Sulmona in una riunione venerdì prossimo.

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