Gli ineleggibili

In corsa ce ne saranno oltre 250 di candidati: 16 liste, al momento, per 16 posti tra i banchi del consiglio comunale. Sei a sostegno di Luca Tirabassi nel centrodestra, cinque per Angelo Figorilli nel centrosinistra, quattro dovrebbero poi essere quelle dei riformisti che portano Catia Puglielli e una, Metamorfosi, quella a sostegno di Nicola Di Ianni.

Di tempo per definire la loro composizione ce n’è fino a sabato a mezzogiorno, quando liste e programmi dovranno essere depositati a palazzo San Francesco.

Non tutti gli aspiranti consiglieri, però, sono al momento eleggibili, perché a giudicare dai santini che girano e dai rumors sulle candidature, più di uno potrebbe avere problemi di incompatibilità.

Il primo ad accorgersene è stato Riccardo Verrocchi, tra i papabili per la carica di sindaco nel centrosinistra prima della scelta di Figorilli, che avrebbe dovuto candidarsi con Sinistra Italiana. Verrocchi, però, si è ritirato prima di scendere in campo: il suo ruolo di consigliere di amministrazione della cooperativa Horizon che lavora nel sociale per conto del Comune, infatti, lo avrebbe reso incompatibile in caso di elezione.

Qualche problema potrebbe sorgere anche alla primaria di Cardiologia dell’ospedale di Sulmona, Rossella D’Angelo, candidata in pectore per Fratelli d’Italia. La sua potenziale incompatibilità sarebbe legata però al suo ruolo di componente della commissione per invalidi civili. Secondo un vecchio regolamento della Asl, infatti, questo ruolo non può essere ricoperto da amministratori e sindacalisti e, in teoria, dovrebbe valere anche il contrario: se si fa parte della commissione non si può essere eletti. La D’Angelo, tuttavia, si dice pronta a sospendersi dall’incarico della commissione in caso fosse necessario.

Chi dovrebbe dimettersi prima dalle cariche pubbliche ricoperte, invece, sono i due consiglieri di amministrazione dell’Asp 2 Casa Santa dell’Annunziata: Angelo D’Agostino che si candida con Noi Moderati e Goffredo Giannandrea candidato con Forza Italia.

Secondo l’art 60 comma 11 del Tuel, infatti, i due membri del Cda della Casa Santa, entrambi nominati dal Comune di Sulmona, non possono essere eletti e neanche candidarsi, a meno che non si dimettano entro sabato prossimo dalla carica dirigenziale della Asp.

La legge dice che non sono eleggibili alla carica – tra le altre – di consigliere comunale “gli amministratori ed i dipendenti con funzioni di rappresentanza o con poteri di organizzazione o coordinamento del personale di istituto, consorzio o azienda dipendente rispettivamente dal comune o dalla provincia” e, ancora, che dette cause di ineleggibilità “non hanno effetto se l’interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca dell’incarico o del comando, collocamento in aspettativa non retribuita non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature”. Il Comune di Sulmona è socio della partecipata, tanto da nominare i due componenti del Cda (mentre il presidente è indicato dalla Regione).

All’incompatibilità legale, si aggiunge, poi, nel caso di Giannandrea, anche quella “etica”: Goffredo Giannandrea, che nelle precedenti elezioni amministrative era candidato con il centrosinistra nella lista Sulmona Libera e Forte, è stato infatti indicato in seno al Cda della Casa Santa in quota centrosinistra (mentre D’Agostino è in quota ex civici, oggi confluiti nel centrodestra). In altre parole è stato messo nel Cda dalla parte politica contro cui oggi si candida. Le dimissioni, insomma, dovrebbe darle a prescindere.

Resta il problema della Asp: se i due dovessero dimettersi, infatti, la Casa Santa resterebbe di fatto senza consiglio di amministrazione e di conseguenza nell’impossibilità di essere amministrata. Il presidente in carica, Aldo Russo, non avrebbe infatti gli strumenti legali e amministrativi per prendere decisioni, a meno che la Regione, come già accaduto con la gestione di Armando Valeri, ma dopo mesi di attesa, non nomini un commissario straordinario dell’azienda (anche nella figura dello stesso Russo). O ancora che il commissario straordinario, Ernesta D’Alessio, non si faccia carico di una nomina che ha però valore politico, surrogando i due consiglieri. In caso contrario, prima di ricomporre il consiglio di amministrazione, ci vorrà del tempo: le nomine sono infatti competenza del consiglio comunale. E il nuovo non si riunirà probabilmente prima di luglio.

6 Commenti su "Gli ineleggibili"

  1. La città dei primari ospedalieri candidati, guarda caso tutti con la destra. Si pecca a pensar male???

  2. Ma ci rendiamo conto di quanti Illustri Personaggi vivono di Politica nella Nostra Città mentre
    migliaia di giovani eccellenti lasciano l’Italia perché non trovano posti nonostante le loro indubbie capacità?

    • La politica dovrebbe creare le condizioni affinché i giovani restino nel loro territorio dignitosamente invece è asservita a biechi interessi personali!

  3. La politica dovrebbe creare le condizioni affinché i giovani restino nel loro territorio dignitosamente invece è asservita a biechi interessi personali!

  4. Quanto prende un assessore al mese e altre indennità?

  5. Sulmona merita di essere commissariata a vita.

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