Gli insospettabili ladri da scaffale

C’è chi infila la fettina di carne sfilata dalla confezione in tasca, chi nasconde un pacco di pasta sotto la gonna, chi la bottiglia di vino se la infila nella manica del cappotto. C’è poi quello che taglia il ciuffo dell’ananas prima di pesarla – “perché io quella non la mangio” -, chi il panettone lo apre sullo scaffale per tirarne via un pezzo, mangiarlo sul posto e riporre il resto dov’era e poi i sempre presenti “fruttariani” che al supermercato divorano a viso aperto chili di uva, mandarini e albicocche – “che sto solo provando se sono buone”-.
Ci sarebbe da sorridere se in realtà non fosse una cosa seria, molto seria, dicono i gestori dei supermercati di Sulmona che negli ultimi tempi, e specie sotto Natale, hanno registrato un aumento vertiginoso di furti tra gli scaffali.


“Perlopiù si tratta di persone anziane – racconta Giovanni Meo, del gruppo Eurospin – ma ultimamente l’età media si è abbassata, abbiamo beccato sul fatto anche persone di mezza età, come i sessantenni e ovviamente i ragazzini, che quelli lo fanno per tutt’altro motivo”.
“Un fenomeno preoccupante – conferma Fabio Spinosa Pingue, del gruppo Conad – perché contrariamente a quanto si possa pensare, i ladruncoli da scaffale non sono solo persone visibilmente in difficoltà, ma anche, negli ultimi tempi in modo particolare, persone della cosiddetta società bene: avvocati, insegnanti, professionisti. Gente che mai immagineresti possa rubare, magari che girano con l’auto costosa e con vestiti all’ultima moda”.
La varietà della merce rubata varia: dai prodotti di prima necessità a quelli più voluttuari, perché poi quando a rubare sono “quelli bene”, capita anche di trovare in uno zaino una bottiglia di vino da quindici euro.


“La frequenza dei furti è aumentata così tanto – continue Spinosa Pingue – che spesso rinunciamo anche a denunciare le persone che sono state sorprese con le mani nel sacco (una su dieci in media, ndr): un po’ perché si spera che la vergogna possa convincerli a non reiterare i furti, un po’ perché la trafila giudiziaria che si apre è lunga e dispendiosa, tra udienze in tribunale, testimonianze e processi, alla fine ci costa più in termini di tempo che in termini economici. E così lasciamo andare, con un ammonimento e stando più attenti quando entrano al supermercato”.
In fondo oggi è Natale anche per loro.

5 Commenti su "Gli insospettabili ladri da scaffale"

  1. bene ,la Caritas assiste circa 2.000 persone,poi quelle che rivevono il benfit dal Comune(alcune non meritevoli e forse illegalmente) ed ancora quelle che si nascondono,quelle che “ostentano” e che in assenza di pane,rubano ed infine quelle che sono disposte a pagare doppio o essere imbrogliate comunque rimangono mute quindi da non prendere in considerazione…sono tante,tantissime le persone con problemi economici,soprattutto per mancanza di lavoro,si fa finta di niente,si guarda dall’altra parte,piu’ che il borgo piu’ bello del mondo (idea dei vari:sta bene rocco sta bene tutta la rocca )il borgo piu’ misero,
    infelice del mondo,o no?

  2. E la fame a Sulmona sarebbe una notizia? A Sulmona , proprio per questo ,venne istituito , forse prima in Italia all’epoca ,o tra i primi cinque ,il Momte di Pietà Frumentario se in data 25 Marzo 1489.
    Qui ormai si deve vigilare non solo che le avvocatesse e le giudici rubano dagli scaffali ,ma non appena finiscono in tribunale, si vanno a rubare la verdura in campagna per farsi il minestrone.

  3. I responsabili dei supermercati che inseriscono una tara diversa (inferiore) al peso reale delle confezioni che contengono preparati alimentari, nonostante ripetute segnalazioni, come si chiamano? Buon natale 😉

  4. Si pensano presidenti!!!!se nasci patata muori patata!!!!

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