Gli occhi di Samsung sulla Valle Peligna: accordo tra il colosso coreano e la Ige per l’idrogeno verde

Che l’idrogeno fosse un insediamento attrattivo, lo avevano detto già i promotori del progetto Distretto Italico, ma intorno alla produzione del “combustibile del futuro”, si aggira ora un colosso industriale mondiale come la Samsung che, a quanto pare, sembra interessata a mettere la sua firma e i suoi capitali anche sulla Valle Peligna.

La multinazionale coreana, infatti, ha già stretto un accordo con la Ige (Infinite Green Energy), l’azienda cioè che insedierà la sua fabbrica di idrogeno verde nell’ex stabilimento della CocaCola di Corfinio, per la partecipazione diretta al nascente impianto di Arrowsmith, in Australia, uno se non il più grande progetto al mondo per l’idrogeno verde che nel cassetto ha qualcosa come 5 miliardi di dollari di investimento.

Fatte le dovute proporzioni con il grande continente dell’altro emisfero, il sito di Arrowsmith, trecento chilometri a nord di Perth, presenta caratteri comuni con la Valle Peligna: è un’area sostanzialmente rurale, utilizzata per il pascolo e il bestiame dove Ige e Samsung realizzeranno 700 MW di elettrolizzatori, 750 MW di fotovoltaico solare, 1.550 MW di capacità eolica e 240 MW di batterie: un “armamentario” capace di produrre 300 tonnellate di idrogeno verde ogni giorno con una riduzione di Co2 di 1,3 milioni di tonnellate l’anno.

Una produzione che ha già un mercato all’uscio: l’idrogeno prodotto in Australia andrà a soddisfare infatti la domanda in Asia, in particolare in Giappone e Corea del Sud, dove il settore dell’automotive sta puntando molto sulle macchine ad idrogeno: è qui, infatti, che si producono quasi tutte le auto ad idrogeno nel mondo. Arrowsmith comincerà a produrre, secondo il cronoprogramma, nel 2028, ma già dal prossimo anno la Ige comincerà la sua produzione nell’altro sito realizzato, sempre in Australia, a Northam, di dimensioni molto più modeste.

“Partnership come queste – ha detto Stephen Gauld, Ceo di Ige che è stato in visita in Valle Peligna nelle scorse settimane – sono fondamentali per la realizzazione della visione 2030 nell’ambito della Strategia per l’idrogeno rinnovabile dell’Australia occidentale e per le opportunità future che ne derivano”.

L’avamposto di Corfinio mutua questa strategia nel mercato europeo e se ci crede un colosso come Samsung c’è da stare sicuri che la strada è già segnata.

22 Commenti su "Gli occhi di Samsung sulla Valle Peligna: accordo tra il colosso coreano e la Ige per l’idrogeno verde"

  1. Non mi pare che corfinio sia un sito ventoso per sparare quei numeri, così come 750MW di fotovoltaico. Sapete quanto spazio ci vuole? 750 ettari. Senza calcolare il fatto che andrebbe realizzata una nuova cabina primaria con tutte le linee di distribuzione in alta tensione. Mica pizza e fichi.

  2. Sempre critici. Mai positivi.

    • Non è una critica, è un’osservazione oggettiva. lei per caso vede 750 ettari nei pressi del sito in questione o comunque in aree limitrofe? Poi si parla di eolico, dove sta tutto questo vento da far muovere turbine da almeno 1 MW? Siamo realisti

    • Non è mica detto che la produzione di energia debba essere in loco. L’energia può essere prodotta anche in siti distanti e consumata altrove, il tutto senza passare per un fornitore. Basta fare contratti (e pagare il trasporto)su rete di trasmissione. Il mercato libero vale anche per la MT, AT, AAT.

  3. Direi di spostare tutto a sulmona che è molto più Ventosa.

  4. Luigi Gagliardi | 21 Maggio 2023 at 09:36 | Rispondi

    Con tutto quell’idrogeno a basso costo e l’attuale tecnologia e sicurezza, potrebbe tornare in auge il periodo degli Zeppelin e potrei realizzare il mio sogno di portare tutisti in volo sulle montagne abruzzesi a bordo di un silenziosissimo dirigibile.
    Vedremo come si evolve, speriamo vada in porto il loro progetto.

  5. Per Sulmona sarebbe un successone anche riaprire semplicemente il Gran Caffè, altro che l’idrogeno!

  6. La critica e il fernebto della democrazia, non banalizzarla.

  7. Serafino speranza | 21 Maggio 2023 at 13:12 | Rispondi

    Mai soddisfatti …
    Sempre critici …
    Se una multinazionale come Samsung sta facendo un passo del genere di sarà fatta due conti …

  8. Egregio Claudio,per Sulmona è già un successone essere Sulmona con tutto il rispetto per gli altri.

  9. ..ben detto.

  10. Però meglio se aperto, almeno quello…

  11. Povera “Corfinium”!!!
    Meritava un altro destino.Dove ‘Italia nacque “nascera’ la valle dell ‘idrogeno.Complimenti a politici ed amministratori che non hanno saputo o voluto assecondare e valorizzare la vera vocazione di un territorio unico in Italia per la sua storia.

  12. … eh già… perché, poi, in fondo dopo 2.114 anni da quel luogo dove ITALIA nacque… ci dobbiamo sentir dire che siamo rimasti questi: “ la Valle Peligna è un’area sostanzialmente rurale, utilizzata per il pascolo e il bestiame “… ma come si dice in questi casi: che se andassero tutti affan…

  13. Tutte queste persone,a cui non va mai bene nulla e sono così critiche, sono convinto che sono tutti beati pensionati che hanno vissuto in un mondo tutto dorato. Non si rendono conto che oggi il mondo è cambiato.

  14. Povera Corfinium!!!

  15. Ma la “politica” non dice niente su questo ulteriore disastro per la vallata? L’esperienza della Saba a Raiano, della cocacola a Corfinio e di tante altre scelleratezze passate non hanno insegnato nulla? Si svendono le ricchezze peligne per 100 (?) posti di lavoro (da schiavi)? E poi manifestate per il metanodotto? Chi viene lo fa per prendere, non per dare. Così come fa l’occidente con le ricchezze africane o mediorientali. E’ così difficile capirlo?

  16. SalviamoSulmona | 23 Maggio 2023 at 15:49 | Rispondi

    Egregio Salvo, ad onor del vero, impadronirsi delle ricchezze africane o mediorientali non è un modus operandi tipico esclusivamente dell’occidente. Russi e cinesi, come sono certo lei saprà, non sono estranei ad attività predatorie che abilmente utilizzano in specifici contesti internazionali, o no!

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