Gli oligarchi del Consorzio: il nuovo Statuto consegna ad una manciata di soci tutto il potere

Più che un organo democratico, il Consorzio di bonifica interno Aterno-Sagittario, si appresta a diventare un’oligarchia. Le elezioni per il rinnovo del direttivo, fissate dopo anni di commissariamento, il prossimo ottobre, saranno infatti affare di pochi. E non perché gli elettori siano tali, ma perché a decidere chi dovrà gestire l’ente saranno una manciata di persone.

Il nuovo Statuto del Consorzio, infatti, lascia poco spazio alle interpretazioni e nessuno ai numeri. Degli otto delegati che saranno eletti, infatti, sette di questi saranno scelti dall’1,4% dei contribuenti, mentre al restante 98,6% spetterà eleggere un solo delegato.

E non è solo una questione di quantità di soldi versati, anzi: gli appartenenti alla sezione 1, in gran parte composta da extragricoli (16.204) e in parte da agricoli (117), versano nelle casse dell’ente 1,383 milioni di euro a fronte dei ruoli complessivi che ammontano a poco più di 1,5 milioni di euro. Si arriva così al paradosso che con 4.579 euro versati come canone, 40 agricoltori (pari allo 0,2% del totale) appartenenti alla sezione 2, eleggeranno da soli quattro delegati. Uno ogni dieci. Così altri 196 agricoltori appartenenti alla sezione 3, e che nelle casse versano meno di 150mila euro in tutto, eleggeranno tre delegati.

A cambiare gli equilibri ed instaurare l’oligarchia è in particolare la clausola che ammette alla seconda e terza sezione solo coloro iscritti alla Camera di Commercio: questo ha comportato, a parità di seggi assegnati a ciascuna sezione, che migliaia di agricoltori venissero esclusi dalle categorie più “alte”. Se venisse applicato il vecchio Statuto, infatti, ad ottobre i seggi sarebbero sempre divisi allo stesso modo tra le sezioni, ma nelle stesse i numeri sarebbero molto diversi: alla sezione 2 ci sarebbero infatti 1432 agricoltori, anziché 40; e alla terza sezione 2.586 anziché 196; con solo 12.539 contribuenti nella sezione 1, ovvero chi non usa l’acqua del consorzio per fini agricoli o per il quale l’attività agricola è marginale e la sua contribuzione inferiore ai 135 euro annui.

Una disparità evidente, che penalizza l’agricoltura a conduzione familiare che, nella fitta parcellizzazione delle terre peligne, rappresenta una voce comunque importante e per alcuni, anche se non iscritti alla Camera di Commercio, spesso fonte di sopravvivenza.

Tant’è che lo stesso Consorzio ha scritto alle associazioni di categoria, alla Consulta e soprattutto alla Regione, pregandola di intervenire per ristabilire un minimo di equilibrio democratico: “Una palese violazione del principio di rappresentanza democratica che verrebbe sovvertito – si legge nella nota – per cui si chiede di valutare eventuali interventi correttivi da proporre all’Organo di governo regionale e di fornire indicazioni a riguardo, precisando che, in mancanza, si procederà alla compilazione delle liste secondo i criteri previsti dallo Statuto con le risultanze sopra indicate”.

2 Commenti su "Gli oligarchi del Consorzio: il nuovo Statuto consegna ad una manciata di soci tutto il potere"

  1. consorziato_meculpa | 3 Settembre 2022 at 14:38 | Rispondi

    questo consorzio È la classica dimostrazione di una vita politica (spero passata) che dimostra come comprare voti regalando posti di lavoro (inutili… ma come fai poi a dire che lavori al consorzio, lavori per dire eh! )
    ma, sopratutto, come fa un ente a NON procedere alla riscossione coattiva dei debiti ai consorziati!!! (aspettando solo e soltano che passino 5 anni per farli decadere… vergogna x un Italia vera persa x non fare pagare le tasse…)

  2. Francesco.valentini1935 | 3 Settembre 2022 at 17:53 | Rispondi

    leggiamo e rileggiamo con attenzione,per cercare di capire,quanto sta,accadendo nel Consorzio Aterno Sagittario per le prossime votazioni: ma non esiste una consulenza legale nell’organismo? Se prevista,bando di concorso e soluzione dei problemi.

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