
Sarà Gabriele Gravina il braccio destro di Aleksander Ceferin (rieletto presidente UEFA fino al 2027). Il presidente della Figc, ed ex patron del Castel di Sangro dei miracoli, rivestirà la carica di numero due della UEFA. Assieme a lui, nell’altro slot disponibile, è stata nominata Laura McAllister.
Gravina è stato eletto due anni fa nel Comitato esecutivo della UEFA. All’epoca fu un plebiscito, con 53 preferenze raccolte che fecero del presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio il candidato con il maggior numero di voti. Un risultato talmente netto che poteva, già al tempo, far intuire che Ceferin avrebbe indicato Gravina come suo vice all’interno del massimo organo calcistico continentale.
Un attestato di stima. Un riconoscimento per la sua professionalità, e per la sua scalata professionale, partita dallo stadio “Patini” di Castel di Sangro, e arrivata fino alle stelle del calcio mondiale. Con la nomina di Gravina, e la contestuale rielezione di Ceferin, la UEFA conferma due baluardi che già hanno chiarito la propria posizione contraria alla formazione della Superlega. Proprio Gravina, nella settimana in cui ci fu l’annuncio della fondazione dell’esclusiva lega calcistica europea (momentaneamente naufragata), spiegò in esclusiva al Germe come questo esperimento azzerasse i valori sportivi che sono contenuti all’intero del calcio.
“Ringrazio Ceferin e i colleghi della UEFA per questo prestigioso incarico, che rappresenta un segnale di fiducia importante, sia a livello personale che per la Federazione”. Così Gabriele Gravina commenta la nomina a vicepresidente UEFA sul sito ufficiale della Figc.
“In questi ultimi anni, sia in Comitato Esecutivo che nelle Commissioni, abbiamo lavorato incessantemente, con grande serietà e spirito di collaborazione per lo sviluppo del calcio europeo, facendo squadra e affrontando temi di estrema complessità. Continueremo a farlo con la stessa passione e la stessa abnegazione per affrontare grandi sfide che attendono il calcio continentale”, conclude Gravina.
Warning
Che bella favola fu quel Castel di Sangro di fine anni ’90!
Poi i destini si divisero: il presidente Gravina è arrivato dove è arrivato, il Castel di Sangro non esiste più!
Con tutto il rispetto per l’uomo, che evidentemente delle doti e dei meriti ce li ha, avrei preferito il contrario: ossia che ai vertici europei (magari a disputare la Coppa dei campioni) arrivasse la squadra, il Castel di Sangro, e nell’anonimato vi finisse quel giovane e bravo presidente.
Comunque: complimenti e buon lavoro. Spero che contribuisca ad un calcio più umano e più genuino, come in fondo fu il Castel di Sangro di quell’era dorata.
Vivissime congratulazioni al presidente Gravina per questo lusinghiero risultato. Ancorché cittadino sulmonese di adozione, Gravina rappresenta una nota di orgoglio per la nostra splendida città.
Buon lavoro!