
I conflitti internazionali non sono poi così lontani da casa nostra. Lo dimostra la guerra tra Russia e Ucraina, arrivata oggi al 201esimo giorno di conflitto che è tanto lungo quanto vicino anche alla Valle Peligna.
Infatti torna nuovamente forte la preoccupazione legata al Monte San Cosimo, base militare controllata a vista, nonché uno dei depositi di armi più grandi dell’Italia centro-meridionale. Una vera polveriera, più volte inserita, durante i conflitti, come punto da difendere per la NATO e come obiettivo sensibile per chi si trovava dall’altro lato della barricata (specie durante la Crisi Libica del 1986).
Ecco perché, dopo l’arrivo nei pressi delle coste abruzzesi di due navi da guerra russe, (la corazzata “Ammiraglio Tributs” e l’incrociatore “Varyag”) dotati di missili in grado di colpire da 500 chilometri di distanza, il sito di San Cosimo potrebbe tornare nuovamente sotto l’obiettivo del nemico. Anche per questo motivo è stato programmato per il prossimo sabato, 17 settembre, un sit-in di protesta in località Ponte La Torre per chiedere la smilitarizzazione della base di San Cosimo.
L’appuntamento è fissato dai comitati alle ore 10:30 presso la stazione ferroviaria di Sulmona. Ancor più preoccupante è quanto visto lo scorso marzo, con un via vai di camionette dell’esercito che raramente era stato registrato nei pressi del monte.
“Ammiraglio Tributes”? Ma veramente scrivete ste cose?
Tempo perso
Mi raccomando, continuamo a piegarci a 90 gradi agli USA per fare un dispetto ai Russi. Poi non pubblicate foto su Facebook delle bollette alle stelle
La valle peligna è un pianto amaro x quanto riguarda l’ occupazione e quella polveriera crea un piccolo indotto.
Invece di protestare x gli asini che volano, fate macello x il declino della vallata.
Articolo ridicolo
Il sito in poi
Quale indotto? I militari che acquistano le sigarette a ciarachella o le pizze al carro? A Sulmona avete fatto il bordello per la snam, che magari portava veramente un indotto, e di un deposito di armi e munizioni ve ne fregate!