
La vita e le storie di alcuni degli uomini che hanno ordinato, condotto e partecipato fattivamente a brutali violenze, cercando di capire se lo hanno fatto per convenienza o scelta ideologica. Questo l’oggetto de I carnefici del Duce, il libro di Eric Gobetti che sabato 1 marzo alle ore 17 verrà presentato presso la libreria Ubik a Sulmona.
Un’opera dove l’autore, storico freelance, studioso di fascismo, Resistenza e storia della Jugoslavia nel ‘900 ricostruisce, da un punto vista storico-documentale, le drammatiche vicende della presenza italiana in Africa e nei Balcani durante l’avventura coloniale fascista e dell’occupazione nazifascista in Jugoslavia. Con l’intento di affrontare quello che rappresenta “un trauma rimosso mai affrontato”, Gobetti ricorda le rappresaglie, fucilazioni di ostaggi e impiccagioni, i crimini commessi con l’uso di armi chimiche, i campi di concentramento e le stragi di civili che hanno devastato intere regioni in Africa e in Europa.
A dilaogare con Gobetti nell’evento curato dall’Anpi provinciale e sezione Valle Peligna con la collaborazione della Lega Spi-Cgil Area Peligna, il giornalista Ennio Bellucci per una riflessione storica alla quale parteciperanno anche Fulvio Angelini dell’Anpi Abruzzo e il segretario della Lega Spi-Cgil area Sulmona Enio Mastrangioli.
Perché non parlare anche di quando Saragat nel 1969 conferì l’onorificenza al dittatore Tito?
Organizzi lei un convegno sull’argomento e verremo a sentirla volentieri.
La guerra è tutta un crimine ma chi vince racconta quelli degli altri.
In una bilancia giusta occorre mettere anche i tanti bombardamenti nelle città italiane che hanno fatto centinaia di migliaia di morti anche dopo la nostra resa.
Bisogna citare anche le ATOMICHE in Giappone che hanno bruciato e ridotto in cenere migliaia di bambini innocenti con conseguenze arrivate ai nostri giorni.
Cancellare il passato per eliminare l’odio è la strada giusta per lavorare per la Pace tra i popoli
A Sulmona quelli “buoni” hanno lanciato bombe sulla popolazione. Poi se si vuole fare il tifo da stadio allora è un altro discorso.