I commercianti disertano “Sulmona Shopping”: il black friday nella città “virtuale”

C’è chi compra anche stock di carta igienica dal computer o, sempre più di frequente, dal telefono: se per comodità o per risparmio è tutto da verificare, fatto è che Sulmona è una delle città in Abruzzo ad avere la più alta incidenza percentuale negli acquisti online. Diecimilatrecento, ha contato l’Ascom, che comprano regolarmente in Rete: la metà della popolazione sopra i quindici anni di età. Numeri alti, se si pensa che la percentuale dei clienti digitali è ancora relativamente bassa in Italia rispetto ai Paesi del Nord Europa, seppur in costante crescita. Specie in Abruzzo: la nostra regione, infatti, secondo il rapporto sull’e-commerce di Idealo, ha incrementato gli acquisti online tra prima e post-pandemia del 115,5%. Il dato più alto in Italia.

I corrieri delle principali società di spedizione, raccontano di numeri a Sulmona che non sono comparabili in proporzione con quelli delle altre città: basta farsi una passeggiata a metà mattina, d’altronde, per vedere lavoratori carrellomuniti che corrono da una parte all’altra della città con scatole e scatoloni al seguito. Sprezzanti delle soste in doppia fila e delle zone a traffico limitato. Specie in questi giorni di “black friday”, l’ennesima eredità americana che in Italia è diventata a raggio mensile e che funziona anche e soprattutto su internet.

Per oggi, a Sulmona, infatti, in presenza, non sono molti ad aver gridato all’offerta e chi ha previsto sconti, più per dovere che per strategia commerciale, si è mantenuto su percentuali molto basse. Che di nero, da queste parti, c’è solo la prospettiva.

La dimostrazione è stata ieri il flop dell’idea lanciata da Ascom servizi che ha chiamato a raccolta gli esercenti per proporre “Sulmona shopping”, una piattaforma-vetrina online per intercettare almeno in parte quegli oltre diecimila che al negozio non si recano quasi più.

L’idea è quella di una vetrina, più che di una piattaforma di acquisti, nella quale per 15 euro al mese (i costi necessari ad un webmaster per la gestione) i commercianti della città offrono la loro merce e assicurano ai clienti anche la consegna a domicilio, “fatta direttamente da loro – dice Claudio Mariotti – e questa è la novità che permette di evitare detrazioni sulle transazioni e risparmio sulle spedizioni”.

Un’idea che non deve aver convinto molto gli esercenti che, ieri, nella sede dell’Ascom erano solo in tre, a fronte dei 250 inviti dati.

“Non molliamo l’idea – continua Mariotti – torneremo a spiegare meglio ai commercianti che chi resta fuori dal commercio online è destinato a soccombere. Il numero degli acquirenti in Rete a Sulmona è troppo alto per lasciarci indifferenti”.

Anche perché c’è da dire che molti non hanno voluto sapere neanche di che si trattava: avevano troppo da fare (si fa per dire) alla “puteca”.

33 Commenti su "I commercianti disertano “Sulmona Shopping”: il black friday nella città “virtuale”"

  1. Ti credo che uno compra online, in loco il ventaglio dell’offerta è ridotta al minimo. La musica cambia solo da manoppello in direzione adriatico.

  2. Perché pagare lo stesso prodotto fino a al doppio di quello che viene portato sotto casa in poche ore? Il problema non sono le lucine di natale o l’apertura del corso alle macchine. Chi commercia vuole guadagnare ed è giustissimo, ma chi compra, guadagna risparmiando, ed è altrettanto giusto. Non commento l’idea “sulmona shopping”. Apprezzo moltissimo la diserzione di massa degli esercenti! Mettere i propri prodotti in rete e venderli ha costi risibili, se lo si fa in modo autonomo, altro che 15 euro al mese!

  3. Sono andato ad un negozio per comperare un capo di abbigliamento di una nota marca. Non avevano la mia taglia e chiesto al negoziante se poteva farselo arrivare mi ha risposto che non era possibile.
    Nessun problema. Sono andato su internet, con tre click ho fatto l’acquisto risparmiando anche 15 euro!

  4. … esperienza simile… solo che dando un’occhiata a internet ho visto che lo stesso articolo era in offerta su internet ad un prezzo più basso di 65 eurini… si avete letto bene 65 € in meno sui 190 richiesti dal commerciante di Sulmona.
    Ora, capisco le spese specialmente di affitto per un negozio spazioso, forse anche troppo e con molte vetrine… ma 65 euro fanno la differenza… e alla mia richiesta se l’offerta di sconto del 30% su un cartello bello esposto in vetrina valesse anche sul prodotto da me visionato, il titolare mi ha risposto che certo che No, quello valeva sui prodotti e non certo su quello che avevo scelto di un noto marchio…

  5. Il bacino di Sulmona è quello che è, poco, la “spendibilità” che è il problema predominante è altrettanta poca, l’età media è tendenzialmente alta se non di più, i commercianti sono poco flessibili in accogliere le novità e i prezzi li mantengono alti, e già potremmo fermarci qui. Gli unici a sopravvivere sono i supermercati di quartiere, per il solo alimentare. La vendita online di prodotti tipici può si aiutare, ma relativamente salvare il commerciante, il turista… vuol fare il turista, sentire l’ebrezza dell’avventura turistica in una città d’arte e certamente non il semplice acquirente da tastiera, olio, salumi, formaggi, aglio e altro… ormai è un dato di fatto viaggia sul canale della grande GDO ed è qui che bisogna confrontarsi e combattere!
    Ormai siamo un borgo, che assurge a città turistica e di vita mondana solo nei periodi festivi e vacanzieri! Di sforzi se ne stanno facendo, e che anche danno un segnale di voglia di riscatto e di ripresa, ma una città “volutamente resa e mantenuta povera e ai margini” non resterà che soccombere lentamente.. e noi ancora a credere alle “Befane” e ai “Babbi Natale”, capisci a me!

  6. Esperienza personale, sabato mattina giro tutte le ferramenta e i brico della valle per trovare un ricambio banale per tapparella. introvabile manco stessi a chiedere un pezzo per una centrale nucleare. Vado su Amazon e faccio l’acquisto. Il pezzo mi viene consegnato a casa il giorno dopo (domenica) prima di pranzo. Trovate voi la differenza.

  7. Chissà perché | 25 Novembre 2022 at 09:59 | Rispondi

    ” Amazon ha da anni la sua sede europea in Lussemburgo, un paradiso fiscale che permette alla società di Jeff Bezos di pagare ogni anno pochissime tasse o addirittura di ottenere crediti di imposta, come successo nel 2020″…Sulmona shopping può fare qualcosa per questo?

    • MaCheStaiAdire | 27 Novembre 2022 at 01:03 | Rispondi

      Chi vende su Amazon é il commerciante terzo che paga le tasse nel suo paese. Quindi se é italiano paga le tasse in Italia. Amazon paga le tasse nel Lussemburgo solo sulle provvigioni che gli paga il commerciante e per la vendita di spazi pubblicitari all’interno di Amazon. Informatevi meglio prima di ripetere tutti la stessa cantilena.

    • io compro anche i medicinali su internet, nello specifico su ebay, risparmio esattamente il 50% a confronto con quelli venduti nelle farmacie sulmonesi

  8. Chi vende su amazon non evade le tasse, non può.

  9. Diecimitrecento acquisti on linea, é un valore mensile o settimanale?

    • Sono acquirenti abituali non il numero della transazioni

    • Domanda altamente pertinente e intelligente, rimasta comunque inevasa nella collocazione temporale, nell’articolo come nella risposta data.
      Anche il criterio di “abitualità” non è indicato (nr.di acquisti effettuati nell’arco temporale -> 2, 3, 5… 10?).
      👍

  10. HO ACQUISTATO A “DISCOUNT VILLAGE” DI CITTA SANT’ANGELO UN PAIO DI SCARPE ALL’INGLESE CON MARCHIO DI PORODUZIONE ITALIANA A MENO DI €. 15,00. GIORNI FA A SULMONA HO ACQUISTATO UNA COPPIA DI LACCI AL PREZZO DI 3,00 €. PARI AD 1/5 DEL PREZZO DELLE SCARPE. NON AGGIUNGO ALTRO, GIUDICATE VOI.

  11. Tanto per non dare dei numeri a caso:
    Nel 2021 Amazon ha investito 4 miliardi di euro in Italia, che portano il conteggio totale degli investimenti a 12,6 miliardi da quando Amazon.it è stata lanciata per la prima volta. Questi numeri pongono Amazon nella lista delle cinque aziende straniere che maggiormente hanno investito in Italia nel periodo 2019-2021.
    Sempre lo scorso anno, Amazon ha creato 14 mila nuove posizioni di lavoro nel nostro paese, mentre altre 3 mila sono state aperte nel 2022.
    Nel 2021 Amazon ha poi contribuito con 751 milioni di euro versati al fisco italiano, con una cresciuta del 118% rispetto al dato registrato l’anno precedente. L’aumento nel corso del 2021 è stato in gran parte determinato dall’IVA netta visto che da luglio 2021 Amazon versa l’IVA italiana sulle transazioni dei venditori esteri.

  12. Non avendo un centro commerciale vero è proprio e negozi e negozianti sono rimasti agli anni 80, uno cosa deve fare per avere ciò che desidera????????????? Perché Pescara l’aquila e Avezzano non hanno questo problema???? Ci sono i centri commerciali e i negozi in centro sono nuovi… Qui a Sulmona se qualcuno apre un negozio nuove lo arreda con quello che aveva lasciato il commerciante precedente… Le vetrine sono quelle di 30 anni fa, poca merce prezzi alle stelle…. Provate a comprare una chitarra a Sulmona, vedete che trovate è tutto surreale…

  13. ‘Alcune ricerche stimano che, a causa della concorrenza fiscale sleale a livello europeo il fisco italiano perde la possibilità di tassare oltre 23 miliardi di dollari di profitti: 11 miliardi di profitti vengono spostati in Lussemburgo, oltre 6 miliardi in Irlanda, 3,5 in Olanda e oltre 2 miliardi in Belgio. Paesi che attuano pratiche fiscali aggressive che danneggiano le economie degli altri stati membri e che, anche grazie a queste pratiche registrano elevatissimi tassi di crescita. L’attuale quadro normativo dell’Unione europea determina una disparità di condizioni concorrenziali nel mercato tra stati e operatori, in quanto da un lato favorisce il dumping fiscale e contributivo tra paesi e, dall’ altro, è inadeguato a garantire una tassazione efficace ed equa dell’economia digitale” Lo ha detto il presidente dell’ autorità Antitrust Roberto Rustichelli in audizione in commissione XIV alla Camera. Antitrust :autorità garante della concorrenza e del mercato. Ma ovviamente si può scegliere di operare in un paradiso fiscale per mille altri motivi.. Che so… La buona cucina, la qualità dell’aria, la pulizia delle strade…

  14. C’è anche da dire che ieri, inizio weekend del Black Friday, alcuni negozi di abbigliamento hanno chiuso alle 19.20…

  15. Sulmona crede di essere la citta’ di altro tempo, non e’ così. Affitti troppo alti, costi troppo elevati. Non siamo a Roma . Bisogna guardarsi intorno e vedere strade vuote di negozi dove prima erano presente. Mi fa ridere vedere la scritta affittasi da parte dei proprietari. Ma quale affittasi se mettete il coltello alla gola alla gente. Siete a Sulmona non a Roma o Milano. Ripeto guardatevi attorno e passatevi la parola. La Sulmona e’ fallita ormai. Godetevi solo la giostra.

    • Perché secondo te quanto costa un affitto per il corso a Sulmona??? Prima di scrivere corbellerie informarsi per favore.. Tranne pochi esempi e saranno 2 un affitto per il corso a Sulmona sta tra i 300 e i 700 euro niente Roma o Milano diciamo che non esistono investitori capaci….

      • Corso Ovidio Nord | 28 Novembre 2022 at 06:36 | Rispondi

        … strano, io ne conoscevo due che stavano sui 1.700 euro mensili… di cui uno ha abbassato le saracinesche e ancora oggi i locali risultano sfittì, mentre l’altro ha cambiato gestione… con molta difficoltà a trovare una persona coraggiosa che rilevasse l’attività accollandosi l’affitto di 1.700 euro al mese più tutte le altre spese fisse…

  16. ho vissuto fuori e una delle cose che mi colpisce della nostra zona è la non professionalità o l’arroganza degli esercenti..dal semplice caffe che consumi ad un bar fino all’esperienza in un’agenzia immobiliare..sembra che state facendo un favore..interner ok ma voi proprio non ci sapete fare con il commercio

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