I duemila cuori del Fai

Tre luoghi, mille storie e duemila visitatori. I numeri dei Luoghi del Cuore FAI nel Centro Abruzzo non mentono: il weekend di aperture straordinarie di Campo ’78, l’eremo di Sant’Onofrio al Morrone e Casino Pantano ha portato nella Valle Peligna un turismo di rara fattura. Dalla costa, da fuori regione e, addirittura, dall’altra sponda della Manica. Lo testimonia la presenza di George Williamson, che appena saputo dell’apertura del campo in cui il padre trascorse mesi di prigionia, ha deciso di prendere il primo biglietto aereo, per decollare da Londra e atterrare in terra d’Abruzzo e di libertà. In valigia, oltre vestiti e aspettative, George portava una fotografia del proprio padre, mostrata nel Campo ’78 a tutti i presenti ieri. Tra questi anche la Croce Rossa, che grazie ai propri archivi ha potuto confermare la presenza del prigioniero inglese durante la seconda Guerra Mondiale.

“Per noi della Delegazione FAI di Sulmona – spiega Franca Leone -, è stato un piacere immenso conoscere la famiglia Williamson, un’emozione indescrivibile, partecipata e condivisa dai gruppi di visitatori che hanno potuto godere della loro presenza e del racconto della loro storia”.

E proprio i racconti di coloro che provenivano dalla Terra d’Albione hanno commosso i presenti, assieme alle letture teatralizzate, curate da MarfaTeatro, delle missive inviate da chi si trovava dietro il filo spinato di Fonte d’Amore. Il tutto accompagnato dalle note delle violinista Miriam Di Rienzo, che hanno accarezzato i manufatti bellici, esposti per l’occasione, del collezionista Stefano Camilli. A fine giornate, tutti sulle navette, messe a disposizione gratuitamente dal Comune di Sulmona, e sottobraccio una copia del libro “E si divisero il pane che non c’era”, testo legato all’associazione Freedom Trail/Il sentiero della Libertà, nato tra la polvere da sparo della resistenza e i banchi di scuola del liceo scientifico “Enrico Fermi”.

Porte aperte anche all’eremo di Sant’Onofrio, sui passi di Celestino V, i cui affreschi sono stati salvati proprio dal FAI e dai 22.442 voti racimolati nel 2020 per il restauro avviato due anni dopo. Ventimila euro per riportare all’originario splendore la Crocifissione con la Vergine e San Giovanni, Pietro Celestino nelle vesti di pontefice, la Vergine con Bambino dipinto in lunetta, i busti di San Benedetto, San Mauro e Sant’Antonio dipinti sulla lunetta adiacente, volta a botte stellata dipinta in colore blu.

Poi, l’esclusiva per i tesserati FAI, con l’apertura straordinaria di Casino Pantano e la Cappella di Santa Lucia di Siracusa. Costruita dal mercante milanese Domenico Cattaneo, alla fine del Settecento, la tenuta, inclusa la chiesetta, fu venduta ai Ricciardi di Campo di Giove. Oggi è di proprietà della famiglia Pantano di Sulmona, che ha completato un restauro della chiesa nel 2008. La chiesetta è aperta il 13 dicembre, giorno dedicato a Santa Lucia, per la celebrazione della messa. Un luogo avvolto nella leggenda e nel mistero: Domus Ruralis Romana? Villa di Ovidio? Cappella dei Nasonii? Tante le narrazioni sul luogo affascinante e ricco di testimonianze romane.

“Siamo molto soddisfatti del successo di queste giornate – conclude Franca Leone -, e abbiamo dimostrato che questi luoghi sono altamente attrattivi e che vanno valorizzati e aperti al pubblico affinché tutti li possano visitare”.

E se da un lato di Sulmona, per quarantotto ore, i riflettori sono stati accesi sui luoghi della periferia e delle frazioni; dall’altro, sull’uscio per accedere al centro, la restaurata Porta Napoli è stata tenuta all’oscuro appena dopo un giorno dal taglio del nastro. “Chiavi del quadro elettrico dimenticate”, si giustificano dal Comune per aver lasciato spento l’accesso al cuore della città.

1 Commento su "I duemila cuori del Fai"

  1. …” Chiavi del quadro elettrico dimenticate”.
    Senza parole!

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