I sindacati diffidano la Regione

Nessun confronto dalla Regione Abruzzo nonostante le ripetute richieste. A denunciarlo sono i sindacati Fp cgil, Fp Medici, Cisl Fp, Cisl MEdici, Uil Fpl, Uil Medici. L’attenzione è rivolta alla situazione degli operatori sanitari in piena emergenza Covid 19.

In particolare i sindacati avevano chieste misure utile per il contenimento del contagio con Dpi, tamponi per il personale, l’applicazione dei decreti ministeriali a riguardo, le risorse aggiuntive.

Non avendo avuto riscontro, i sindacati hanno trasmesso formale diffida alla Regione Abruzzo “affinché ripristini una corretta interlocuzione con le rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori oggi impegnati in prima linea nell’emergenza COVID – 19”.

Le sigle chiedono ancora di aprire una interlocuzione pre capire innanzitutto i presidi Covid dedicati “all’aumento previsto dei posti letto in terapia intensiva, di quali numeri parliamo? – chiedono – Assistiamo ad un balletto di informazioni ed adozione di atti da parte di ASL poi smentite e riscritte. Riteniamo che ciò che serve è una struttura atta a superare l’attuale stato emergenziale e le previsioni del Decreto Legge del 17 marzo 2020 all’art.4 consentono di acquisire strutture pubbliche e/o private per tale scopo. Quindi perché non utilizzare per l’emergenza strutture sanitarie private presenti nel territorio che dispongono di terapia intensiva e sale operatorie in alcuni casi ormai inutilizzati? Od ancora presidi ospedalieri minori nel tempo in parte chiusi? Con interventi minimi e preservando l’operatività dei presidi ospedalieri pubblici sarebbe possibile approntare una struttura dedicata ai paziento COVID 19 e contemporaneamente continuare a rispondere agli odierni e futuri dei bisogni di salute dei cittadini”.

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