Il campeggio è troppo “wild”: stop ai turisti nel bosco

Il campeggio è troppo wild e viene chiuso. Sta suscitando una montagna di reazioni lo stop dato al campeggio Le Quite di Villetta Barrea. Un’oasi di natura pura, troppo a quanto pare, che ha richiamato negli ultimi anni sempre più turisti, specialmente camperisti, attratti dalla posizione e dal contesto di un’area camping “senza protezioni”. Risvegli nella natura, faccia a faccia con cervi e fauna selvatica, immersi nel silenzio e tra i boschi.

Punti di forza che, per la legge, sono però punti di rischio, tant’è che alla struttura è stato imposto lo stop dopo che, trascorsi tre anni dalla visita degli addetti del Parco nazionale d’Abruzzo, il gestore non si è adeguato alle prescrizioni fatte.

In particolare, al campeggio viene contestata l’assenza di una recinzione e l’assenza di punti fuoco autorizzati. La prima che mette a rischio l’incolumità dei camperisti stessi e degli animali selvatici (specie per la presenza al seguito dei turisti di animali domestici) e che finisce con il non delimitare le aree di sosta (con molti che si accampano fuori dal campeggio), la seconda perché mette a rischio il patrimonio boschivo del Parco, esposto così a facili fughe di fiamme.

Una decisione che è stata contestata però da molti, con i gruppi di opposizione sul piede di guerra e una petizione online che finora ha raggiunto quasi mille firme. I difensori del campeggio, d’altronde, fanno notare come a Villetta Barrea cervi e fauna selvatica, ormai da anni, circolino regolarmente nel centro storico; per cui parlare di “abituazione all’uomo” è solo un’ipocrisia che nasconde altro.

La sindaca Giusy Colantoni, però, con un post pubblicato su Facebook, sgombra il campo da illazioni e retropensieri: “Preme sottolineare come il Comune di Villetta Barrea non abbia alcun motivo per ostacolare o impedire l’esercizio del campeggio Le Quite riconoscendone la sua importanza per l’economia e l’offerta turistica del paese – scrive -, al pari di tutte le altre strutture ricettive e commerciali del paese. A supporto di quanto sopra, vale anche la pena rappresentare che nel corso degli anni il Comune ha sempre dimostrato ampia disponibilità e collaborazione al gestore, e questo lo si può affermare senza timore alcuno di smentita”.

La conferma arriva dall’albo pretorio del Comune dove poco più di due settimane fa, è stata pubblicata l’autorizzazione paesaggistica al progetto presentato dal gestore per sistemare l’area. Progetto, però, a cui mancherebbe la Vinca (valutazione incidenza ambientale) che il Parco ha richiesto al gestore, senza ottenerla.

Il gestore dal canto suo ha spiegato che l’adeguamento non è stato ancora fatto per motivi economici e burocratici, ma che i lavori sono già partiti, anche se non saranno pronti per l’estate. Per questo, nelle more, chiede all’amministrazione comunale di concedere una deroga, come è stato fatto anche in passato. Ma dopo tre anni di avvisi, non sarà facile.

Per il momento, quindi, il campeggio nel bosco resta chiuso perché “troppo aperto”.

8 Commenti su "Il campeggio è troppo “wild”: stop ai turisti nel bosco"

  1. “Wilde”, sarebbe stato meglio scrivere “uailde”

  2. Abbiamo una bellissima lingua italiana che però va impoverendosi per l’uso e spesso abuso di termini inglesi.Selvaggio è la traduzione, uailde è la pronuncia.

  3. Oscar il “Wilde” | 7 Maggio 2023 at 08:58 | Rispondi

    … tre anni di deroga per adeguarsi alla Normativa vigente, e chiede ulteriore tempo per farlo con calma, con molta calma… quando si avrà la disponibilità economica… e quella “ burocratica”.
    Roulotte e tende sparpagliate alla meno peggio in una Selva incontaminata e protetta del nostro Abruzzo e pretendere di chiamarlo campeggio “ WILDE “… praticamente “ Campeggio a come caxxo pare e piace a me “ … poi che avvenga a Roma o Milano a fianco delle Stazioni principali, o dentro un parco pubblico cittadino, o nel bel mezzo di una meravigliosa area protetta incontaminata che differenza fa: NESSUNA.
    Perché dobbiamo avere tutti il diritto di “ Fare quello che caxxo ci pare e piace a Noi”, senza rispetto delle Leggi, del buon vivere civile e del buon senso… e poi avere anche la “ visibilità e la comprensione morale” della stampa locale e magari nazionale… pubblicare una foto con i Cervi al pascolo, quando tutti sappiamo che in quella zona, come in quasi tutto l’Abruzzo ormai, non solo i Cervi pascolo e passeggiano tranquillamente dentro i paesi incuranti delle persone… ma persino Lupi e Orsi.
    L’altra mattina alle 6.05 un lupo “passeggiava” tranquillamente per via Pola – incrocio via dei Frentani – a Sulmona, in cerca di qualche avanzo da mettere sotto i denti.
    E vuoi mettere, aggiungici anche la petizione online… tre/quattromila “ sostenitori”, o anche di più, si trovano facilmente sul Web… che diamine, nulla di più semplice e facile da ottenere.
    Anche un delinquente seriale, se lanciasse una petizione online contro la galera, troverebbe velocemente l’appoggio e la firma di tre/quattrocentomila “ compagnucci di merenda “… o NO?

    • 👍Grande Oscar!
      Pane al pane e vino al vino.

    • 15 giorni fa un cerbiatto è stato investito lungo viale stazione centrale quindi questo “wild” non serve andare troppo lontano. Ormai gli animali che prima erano selvatici ora non lo sono più

    • Se tutto questo astio invece di usarlo contro chi per anni ha fatto la fortuna del paese non la capisco proprio.sono stato al campeggio e non ho mai visto un solo pezzetto di carta o altre cose che facessero pensare al non rispetto della natura,cose che ho visto in altri campeggi recintati e con tutto a norma.forse perché chi frequenta quel campeggio rispetta la natura molto più di chi ci abita

  4. Buongiorno. Beh dopo anni che lo invitano ad adeguarsi, mi pare sia arrivato il momento di farlo. Poi sulla opportunità in relazione alla presenza di animali selvatici non avendo le necessarie conoscenze non mi esprimo però in Trentino non mi pare che facciano tutte queste polemiche utilizzando questo come volano per il turismo.

  5. A mio avviso prima il bene degli animali ai quali abbiamo già “rubato” libertà e spazio, poi il lato economico del gestore al quale, mi pare di capire, è stato dato tempo a sufficienza

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