Il cancro in discarica. Oggi summit di maggioranza per l’eventuale costituzione di parte civile

Il Comune di Sulmona dovrebbe sciogliere oggi le riserve, se cioè costituirsi parte civile nel processo che il 5 dicembre prossimo si aprirà nei confronti dei vertici di Cogesa, chiamati a rispondere nelle figure dell’ex amministratore unico Vincenzo Margiotta, dei tecnici Stefano Margani, Danilo Ciotti, Davide Amadio e, limitatamente a violazioni amministrative, dell’attuale legale rappresentante, per i miasmi causati ai danni dei residenti dalla discarica di Noce Mattei.

Oggi, infatti, ci sarà una riunione di maggioranza nella quale ci sarà la discussione sul punto: da una parte l’urgenza della costituzione nel processo, dall’altra una più generale decisione da prendere, soprattutto dal punto di vista politico, sul futuro della partecipata.

Nella causa ha già annunciato di volersi costituire parte civile il Comitato Morrone da cui partì l’esposto che ha portato all’apertura dell’inchiesta e alla citazione a giudizio dei vertici Cogesa, accusati di non aver manutenuto bene l’impianto e la discarica, rendendo invivibile la quotidianità dei residenti della zona. Oltre ad aver evidenziato violazioni di tipo urbanistico e autorizzativo. Era stato lo stesso Comitato ad invitare il Comune a sostenere la battaglia anche in sede legale, ma a distanza di due settimane la decisione non è stata ancora presa. Pesa, forse, sul Comune, l’imbarazzo di dover ingaggiare una battaglia legale contro un pezzo di sé stesso, essendo il Cogesa una partecipata, anche se ad essere citati in giudizio sono soprattutto i singoli, più che la società.

Dalle carte allegate al fascicolo, d’altronde, emergono dati preoccupanti e che, sicuramente, andranno chiariti: a partire dal superamento in uno dei pozzi di falda dell’ex Pastrorina dei parametri di Tetracloroetilene, sostanza che risulta tra quelle potenzialmente cancerogene nell’elenco dell’Agenzia internazionale della ricerca sul cancro (IARC). La presenza oltre il limite era stata riscontrata già anni fa e lo scorso anno l’Arta, dopo un prelievo fatto a fine settembre, aveva avvertito sulla pericolosità del ritrovamento, invitando il Cogesa ad eseguire un monitoraggio trimestrale per un intero anno. Monitoraggio che, però, a quanto pare, non è stato possibile fare perché, così sostengono, l’acqua in falda non c’era più o quanto meno non è stato possibile pescarla.

Dall’altra c’è la questione politica inerente la governance: tutto finora è cambiato perché nulla cambiasse. Anzi: arrivati a metà novembre la partecipata non ha ancora approvato il bilancio consuntivo, né preventivo; le questioni con i Comuni soci restano in molti casi irrisolte, così come quella dei rapporti con l’Asm dell’Aquila e i suoi rifiuti. Il tutto mentre nelle casse c’è un buco più grande di quello della discarica.

10 Commenti su "Il cancro in discarica. Oggi summit di maggioranza per l’eventuale costituzione di parte civile"

  1. … i singoli hanno agito e agiscono in nome e per conto della società partecipata nella gestione e nel ciclo del trattamento dei rifiuti… c’è poco da girarci attorno… sarà la società eventualmente ad essere chiamata in causa di responsabilità oggettiva e, quindi, alla fine tutto ricadrà sulle tasche ormai vuote dei poveri cittadini UTENTI ( è, e sarà, come per il Consorzio di Bonifica Aterno-Sagittario, molti stipendi a Dirigenti e impiegati a passar carte negli Uffici di Pratola, molte spese di consulenze e per rimborsi, altrettante per lavori mal eseguiti e affidati sempre ai soliti NOTI, e il CONTO sempre scaricato sulle tasche dei proprietari dei terreni seminati, a maggese o incolti… si paga sempre e comunque)… quindi, tornando a bomba, i poveri cittadini UTENTI che hanno la sfortuna di abitarci nel raggio di 10 km., oltre che aver sopportato l’OLEZZO e i miasmi sprigionati da un trentennio dalla discarica, saranno chiamati a ripagarne anche i danni.
    Cornuti e mazziati.
    La sola e VERA colpevole, è la POLITICA, che ha permesso di realizzare una discarica in un luogo sbagliato… a suo tempo, la nascita di una discarica CONSORTILE si doveva delocalizzare dal sito della ex Pastorina di Noce Mattei, trovando un sito idoneo e lontano dalle abitazioni, come già da allora chiedevano i cittadini residenti , e poi vi è la responsabilità oggettiva dei SINDACI Soci ( sempre politici sono) che hanno permesso di far diventare questa discarica una piovra che deve “divorare” i rifiuti di 200.000 abitanti sparsi su più di 80 Comuni, L’Aquila mea compresa, e quindi soprattutto loro dovrebbero essere chiamati sul banco degli imputati.
    Ora basta, è arrivato il momento di CHIUDERLA e delocalizzarla.

  2. Domanda da 100.000.000$ | 22 Novembre 2022 at 08:55 | Rispondi

    Delocalizzarla dove?

    • … in un’area dove si possono adottare tutte le “ misure, procedure e orientamenti volti a prevenire o a ridurre il piu’ possibile le ripercussioni negative sull’ambiente, in particolare l’inquinamento delle acque superficiali, delle acque di falda, del suolo e dell’aria, sul patrimonio agroalimentare, culturale e il paesaggio, e sull’ambiente globale, compreso l’effetto serra, nonche’ i rischi per la salute umana durante l’intero ciclo di vita della discarica “.
      E questo a Noce Mattei non avviene… quindi va chiusa.

      • Bisogna dire solo le cose vere | 22 Novembre 2022 at 18:32 | Rispondi

        Una cortesia, mi trova un solo dato di Als, Arta,Noe che indica che la discarica di Noce Mattei inquina?, no sa perché l’ex Pastorino non ha nulla a che vedere con Cogesa S.p.A.
        E di conseguenza avendo lei detto una serie di inesattezze e tra quelle inesattezze lei ha descritto un’azienda di capitali che da lavoro a 200 famiglie,in maniera non vera le ha generato un danno lo sa?

        • Non lo dico Io, lo afferma la Procura della Repubblica dopo una lunga indagine della Polizia Giudiziaria… sono il primo garantista e dico che bisogna aspettare gli esiti del processo in quanto spesso le accuse e le prove raccolte spesso non hanno sufficiente rilevanza penale.
          Per quanto riguarda l’ex pastorina da non confondere con il Cogesa, forse Lei ha frainteso le parole,
          “ … la nascita di una discarica CONSORTILE si doveva delocalizzare dal sito della ex Pastorina di Noce Mattei…”, sito inteso come areale dove sorgeva l’ex discarica della pastorina, proprio per il motivo che per decenni vi aveva insistito la discarica del Comune di Sulmona, con lo scarico dei rifiuti completamente indifferenziati.
          All’epoca, forse Lei non lo ricorda, ci fu una forte protesta e opposizione alla nascita della discarica consortile, con la raccolta di migliaia di firme e manifestazioni.
          Proteste e opposizioni che ci sono tutt’oggi per i miasmi maleodoranti e insalubri che provengono dalla discarica, avvertiti a chilometri di distanza dalla stessa da migliaia di cittadini residenti.
          “ COGESA nasce il 2 luglio 1998 come Consorzio intercomunale per la gestione dei servizi ecologici e ambientali. A costituirlo sono 25 Comuni della Valle Peligna e delle vallate limitrofe, nel tempo cambia la forma giuridica: nel 2002 COGESA è trasformato in Srl e, successivamente, nel 2012 in S.p.A; nella forma di S.p.A., Cogesa accoglie nuovi Soci così che, ad oggi, sono 65 dislocati nelle province dell’Aquila e di Pescara (dati: dal sito online di Cogesa S.p.A.)”.
          Poi sono diventati 67.
          Comprendo le preoccupazioni dei 200 posti di lavoro… ma non possiamo accogliere i rifiuti di centinaia di migliaia di cittadini all’infinito, in quanto le leggi vigenti, adottate in attuazione delle direttive
          europee , dispongono che le discariche devono essere ubicate in un’area dove si possono adottare tutte le “ misure, procedure e orientamenti volti a prevenire o a ridurre il piu’ possibile le ripercussioni negative sull’ambiente, in particolare l’inquinamento delle acque superficiali, delle acque di falda, del suolo e dell’aria, sul patrimonio agroalimentare, culturale e il paesaggio, e sull’ambiente globale, compreso l’effetto serra, nonche’ i rischi per la salute umana durante l’intero ciclo di vita della
          discarica “.
          Io non arreco nessun danno… semmai unitamente ad altri migliaia di cittadini i danni li sto subendo, in quanto i miasmi e cattivi odori provenienti dalla discarica li sento fin dentro casa.

  3. Vediamo se dal Comune uscirà un atto di coraggio, oggi o prima o poi.

  4. Asl,arta,e noe che dicono?

    • Il NOE dei Carabinieri, ovverosia il “ Nucleo Operativo Ecologico per la vigilanza, la prevenzione e la repressione delle violazioni compiute in danno dell’ambiente”, unitamente alla Guardia di Finanza, hanno già detto e rapportato:
      “ Un’inchiesta seguita all’esposto e che portò la guardia di finanza e il Noe dei carabinieri ad un blitz sul sito ai piedi del Morrone, con accertamenti che durarono per mesi e che, secondo gli inquirenti, confermarono la responsabilità del Cogesa dei miasmi.”
      “ E’ un lungo elenco di reati quello contestato, a vario titolo, ai responsabili del Cogesa che la procura della Repubblica di Sulmona ha ora citato a giudizio in base all’esposto che due anni fa presentò il Comitato Morrone.“
      Giudizio che si aprirà il prossimo 5 Dicembre davanti al Tribunale di Sulmona.
      Cos’altro devono aggiungere?

  5. Dai daib conta su…ah be, sì be….
    – Ho visto un re.
    – Sa l’ha vist cus’e`?
    – Ha visto un re!
    – Ah, beh; si`, beh.
    – Un re che piangeva seduto sulla sella
    piangeva tante lacrime, ma tante che
    bagnava anche il cavallo!
    – Povero re!
    – E povero anche il cavallo!
    – Ah, beh; si`, beh.
    – è l’imperatore che gli ha portato via
    un bel castello…
    – Ohi che baloss!
    – …di trentadue che lui ne ha.
    – Povero re!
    – E povero anche il cavallo!
    – Ah, beh; sì, beh.
    – Ho visto un vesc…
    – Sa l’ha vist cus’e`?
    – Ha visto un vescovo!
    – Ah, beh; si`, beh.
    – Anche lui, lui, piangeva, faceva
    un gran baccano, mordeva anche una mano.
    – La mano di chi?
    – La mano del sacrestano!
    – Povero vescovo!
    – E povero anche il sacrista!
    – Ah, beh; si`, beh.
    – e` il cardinale che gli ha portato via
    un’abbazia…
    – Oh poer crist!
    – …di trentadue che lui ce ne ha.
    – Povero vescovo!
    – E povero anche il sacrista!
    – Ah, beh; si`, beh.
    – Ho visto un ric…
    – Sa l’ha vist cus’e`?
    – Ha visto un ricco! Un sciur!
    – S’…Ah, beh; si`, beh.
    – Il tapino lacrimava su un calice di vino
    ed ogni go, ed ogni goccia andava…
    – Deren’t al vin?
    – Si`, che tutto l’annacquava!
    – Pover tapin!
    – E povero anche il vin!
    – Ah, beh; si`, beh.
    – Il vescovo, il re, l’imperatore
    l’han mezzo rovinato
    gli han portato via
    tre case e un caseggiato
    di trentadue che lui ce ne ha.
    – Pover tapin!
    – E povero anche il vin!
    – Ah, beh; si`, beh.
    – Ho vist un villan.
    – Sa l’ha vist cus’e`?
    – Un contadino!
    – Ah, beh; si`, beh.
    – Il vescovo, il re, il ricco, l’imperatore,
    persino il cardinale, l’han mezzo rovinato
    gli han portato via:
    la casa
    il cascinale
    la mucca
    il violino
    la scatola di kaki
    la radio a transistor
    i dischi di Little Tony
    la moglie!
    – E po`, cus’e`?
    – Un figlio militare
    gli hanno ammazzato anche il maiale…
    – Pover purscel!
    – Nel senso del maiale…
    – Ah, beh; si`, beh.
    – Ma lui no, lui non piangeva, anzi: ridacchiava!
    Ah! Ah! Ah!
    – Ma sa l’e`, matt?
    – No!
    – Il fatto e` che noi villan…
    Noi villan…
    E sempre allegri bisogna stare
    che il nostro piangere fa male al re
    fa male al ricco e al cardinale
    diventan tristi se noi piangiam,
    e sempre allegri bisogna stare
    che il nostro piangere fa male al re
    fa male al ricco e al cardinale
    diventan tristi se noi piangiam!

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