Il cappello sui volontari: basta strumentalizzazioni

Il loro lavoro lo svolgono in silenzio da sette anni, ma negli ultimi mesi sono diventati oggetto di una campagna mediatica che ha prodotto più danni che benefici, con tanto di “chapou” (scritto proprio così) da parte di sindacati, privati, politici e personaggi in cerca d’autore. I Volontari delle Frazioni alla loro autonomia e indipendenza non vogliono rinunciare e chiariscono che sulla loro opera nessuno può mettere il cappello: “Non abbiamo avuto allora e non abbiamo bisogno ora, di alcuna ‘regia’ – scrive il presidente Gaetano D’Amato – come ha sostenuto qualcuno in questi giorni. Ricordiamo a noi stessi prima, e agli altri poi, che i volontari delle frazioni sono abituati a muoversi in perfetta sintonia e in autonomia da qualunque ‘interferenza’ politico/amministrativa sin dal giorno della loro costituzione e così continueranno per il tempo a venire”. Tanto più che al loro interno ci sono persone e personaggi di evidente e nota diversa appartenenza politica.


“L’interesse nato attorno alla nostra opera, quindi, ci spinge sempre a fare meglio e di più, magari confidando sul sostegno di tanti altri che avranno voglia di unirsi a noi” continuano i Volontari, spiegando che a volte non è necessario neanche imbracciare fisicamente un decespugliatore, ma basta comportarsi da persone civili: “I comportamenti dei cittadini spesso e volentieri sono riprovevoli – continua la nota dei Volontari -. Quindi maggiori controlli e anche sanzioni per chi sporca. Noi volontari proviamo a sviluppare nei cittadini il senso civico di appartenenza alla Città recuperando la bellezza degli spazi comuni. Lo abbiamo già fatto in numerose occasioni, ma siamo convinti che senza sanzioni pubbliche il cittadino incivile continuerà a sporcare e il nostro lavoro sarà vano”.

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