Il caso Saca diventa politico, Sciullo: “Gestione senza respiro”

Diventa un caso politico, oltre che sindacale, la vicenda degli stipendi “decurtati” ai dipendenti della Saca. E non poteva essere altrimenti, dopo che la Cgil ha chiamato in causa gli enti coinvolti (Regione, Ersi e Comuni) a convocare al più presto un’assemblea dei soci per chiarire una vicenda unica nel panorama nazionale.

Una società, peraltro pubblica, che cioè decide in sostanza di far pagare ai suoi dipendenti la bolletta della luce, erogando solo metà stipendio.

Ad alzare gli scudi, in un generale e imbarazzante silenzio istituzionale, è il sindaco di Pescocostanzo Roberto Sciullo che si fa portavoce del gruppo di primi cittadini di area centrosinistra del territorio: “Al di là dell’aspetto giuridico che, anche come avvocato, posso dire essere del tutto illegittimo e qualsiasi ricorso dei lavoratori risulterebbe vincente – spiega Sciullo – la questione è principalmente politica. Abbiamo assistito in questi anni ad una gestione delle società partecipate, Saca e Cogesa, prettamente ragionieristica e senza respiro. Non un investimento vero e interventi di manutenzione straordinari che vengono fatti solo quando si manifesta il danno. Anziché dimezzare gli stipendi ai lavoratori, chiedo perché la Saca non abbia pensato a dotarsi di impianti fotovoltaici che, a quest’ora, avrebbero permesso di finanziare anche delle premialità ai dipendenti, piuttosto che negargli quanto spetta loro. L’idea poi di ricorrere ad un mutuo per superare l’emergenza, denota ancora una volta la scarsa lungimiranza degli amministratori di Saca il cui scopo, evidentemente, è quello di trascinarsi fino alla fine del mandato previsto a giugno e poi lasciare la società nel caos. Così, d’altronde, è accaduto anche per Cogesa”.

Il timore è che, come accaduto per Cogesa, anche Saca nasconda sotto le carte una situazione finanziaria insostenibile e, probabilmente, anche la necessità di mettere le mani in tasca ai dipendenti per pagare l’aumento del costo dell’energia elettrica (seppur considerevole), ne è un esempio.

“Non mi meraviglio – conclude Sciullo – a Pescocostanzo da quando abbiamo dato in gestione l’acquedotto alla Saca non è stato eseguito un solo intervento di manutenzione ordinaria. Anche qui, quando si deciderà di intervenire, sarà troppo tardi, a rincorrere l’emergenza”.

9 Commenti su "Il caso Saca diventa politico, Sciullo: “Gestione senza respiro”"

  1. Bravissimo Sciullo ….le partecipate vanno gestite in maniera totalmente diversa !
    Jet a zappa’ L patan….

  2. saca ,cogesa nel pallone... | 13 Maggio 2022 at 03:04 | Rispondi

    sarà che sti avvocati pratolani… non sanno fare bene i conti…? due società partecipate..in profondo rosso,…ed ora pagano i DIPENDENTI(per la SACA)ed i cittadini per il COGESA= € 1.500.000 di buco)..???? ci vuole una rivolta..davvero son laureati?

  3. Mi chiamo Antonio | 13 Maggio 2022 at 05:19 | Rispondi

    … di che vi lamentate… che conti ci sono da fare… questo è il solito “ carrozzone politico”… con dipendenti in sovrannumero assunti dietro pressioni politiche con il manuale “ Cencelli” …
    Controllo analogo solo per prendere gettoni di presenza e spartirsi poltrone… dove ci sono loro, i politici, ci saranno sempre “ buchi” da risanare… e provate a immaginare da chi… attenzione UTENTI, che l’Uccello PADULO si è alzato in volo radente…

  4. C’è chi nasce tondo e c’è chi nasce quadro

  5. Magari i dipendenti resteranno Muti, tra parenti ed amici…una bella famiglia, poi ci saranno le regionali.

  6. Una indagine seria su come si è formato il “carrozzone” e sulle modalità di assunzione dei dipendenti non lo propone nessuno?

  7. E nessun amministratore SACA che abbia il buongusto di dimettersi!

  8. Avvocati che non sanno fare i conti…
    Sono laureati in legge(e scrive)
    mica in aritmetica.🤥

  9. Caro germe scriviamo qualcosa riguardo la gestione e la percentuale di differenziata,il progetto nella riserva del bosco , su alberghi diffusi,l affidamento dei servizi scolastici,i contributi alle associazioni,sulle strutture comunali e relativi bandi,sul personale comunale,aumenti di spipendi ai sindaci. Com è finita la storia della famiglia ucraina? L informazione prima di tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*