Il detonatore delle partecipate: maggioranza in pezzi

Le avvisaglie sulle politiche da attuare nel centro storico sono al confronto inezie, perché ora il Pd apre un’altra profonda e più importante crepa in seno alla maggioranza che appena sei mesi fa era uscita trionfante dalle elezioni amministrative di Sulmona. Sul piatto, d’altronde, c’è un tema che aveva tenuto banco durante la campagna elettorale, ovvero quello del destino e della gestione delle società partecipate, serbatoi di voti e potere.

Saca e Cogesa sono i detonatori che potrebbero far esplodere la coalizione di Liberamente Sulmona e non solo.

L’attacco sferrato dal Pd ieri, dal quale si dissocia, ancora una volta, la capogruppo Teresa Nannarone, è un guanto di sfida palese all’indirizzo dato dal sindaco Gianfranco Di Piero e dall’assessora Katia Di Marzio: via il Cda (non lo dicono esplicitamente, però) e niente direttore generale, figura al contrario ben voluta dal sindaco Di Piero e già “contabilizzata” nel bilancio di previsione a partire dal primo luglio.

Lo stallo in seno alla partecipata che si occupa di rifiuti sta diventando in realtà imbarazzante: il bilancio è nei fatti bloccato dal parere sospeso dei Revisori dei conti che hanno chiesto alla governance di definire le convenzioni e quantificare meglio entrate e uscite, compresa quella del direttore generale che reputano poco prudente. Dal canto suo il Cda del Cogesa ha inviato una nota ai soci nella quale dice di non poter procedere all’approvazione del bilancio (che doveva essere votato entro il 31 marzo) se questo non viene approvato dal controllo analogo, organo di controllo che dalla riunione semideserta di un mese fa non è stato più riconvocato. Ma il tavolo non viene convocato perché non è stato risolto lo scoglio dei Revisori… e il cane continua a mordersi la coda.

Intanto il tempo passa e anche le scadenze: “Si continua a non vedere approvato il bilancio di previsione (la cui scadenza era fissata allo scorso 31 marzo) e si continua a non trovare una soluzione alla accesa polemica che solo qualche mese fa ha visto la precedente gestione chiudere il bilancio annuale con una perdita di circa un milione e mezzo – scrivono i Dem -. E neppure di fronte a questi numeri, non certo rassicuranti, c’è chi si ostina a caldeggiare la nomina di un direttore generale. Una scelta inopportuna secondo il Pd”.

Quindi il Pd scende nella vera arena: serrare le fila per “recuperare il proficuo spirito di collaborazione e rispetto della struttura burocratica–tecnica esistente che consentirà di ridurre drasticamente inutili consulenze e ancor più fare a meno di costosi quanto superflui super burocrati”. In altre parole lasciare l’attuale coordinatore al comando, anziché cercare “un’alta professionalità anche esterna – diceva il sindaco – che sappia far fronte alle sfide importanti che ha davanti Cogesa”.

“La linea della maggioranza è stata discussa già ampiamente – si dissocia dal comunicato del suo partito la Nannarone – io non ho partecipato alla riunione in cui si è deciso di adottare questo comunicato, riunione che tra l’altro non prevedeva la discussione sul Cogesa all’ordine del giorno”.

E se il Cogesa è in piena tempesta, sulla Saca le acque sono chete solo in superficie: tra un paio di mesi si dovrà rinnovare la governance e scegliere il sostituto di Luigi Di Loreto, ma l’argomento non è ancora stato discusso né in maggioranza, né con gli altri soci. Si annuncia una stagione molto calda per la politica.

4 Commenti su "Il detonatore delle partecipate: maggioranza in pezzi"

  1. Andate a casa | 22 Aprile 2022 at 04:22 | Rispondi

    Corsi e ricorsi storici! Prima la democrazia Cristiana, oggi il partito democratico che tramite i personaggi ereditati dalla DC prosegue nell occupazione degli enti che sono salvadanai e VOTIFICI. Poveri sulmonesi in mano ai compagni

  2. importante è mandare a casa tutta la governance sia di COGESA che di SACA, per dare un taglio netto con il passato, d’altronde i bilanci in rosso non nascono dal nulla. in campagna elettorale è stata chiara la linea da seguire. occorre continuare con la stessa determinazione. speriamo bene…

  3. Alla fine una difesa d’ufficio del coordinatore esistente il certo non esente da responsabilità sui famosi buchi di bilancio e certo molto abile nel cercare appigli e appoggi politici e sindacali. Da un nuovo governo cittadino ci si aspetta visione e non triste difesa dell’esistente. La figura del dg vista solo come spesa o peggio come privazione del potere e dell’orticello del coordinatore dimostra una visione miope verso il secondo datore di lavoro di Sulmona. Così non si va da nessuna parte e cambiare il cda (se ne hanno la forza numerica e politica) sicuro offre poltrone ma altrettanto certamente non risolve problemi. Questa maggioranza per ora si è solo caratterizzata per discussioni su poltrone (presidente consiglio comunale, candidati provinciali, cda partecipate). Avesse dedicato lo stesso tempo e le stesse energie a risolvere alcuni problemi dei cittadini sarebbe stato meglio

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