Il luogo ritrovato: domani quarto sold-out al Caniglia

Ai suoi novanta anni ci arriverà il prossimo 4 maggio in piena forma: il teatro comunale di Sulmona poi intitolato a Maria Caniglia, sta vivendo quest’anno una vera e propria rinascita. Un luogo tornato nelle abitudini dei sulmonesi e, cosa ancora più incoraggiante, dei suoi giovani.

Sarà per il desiderio di rinascita che accompagna la fase post-pandemica, sarà, soprattutto, il lavoro che intorno alla struttura si è fatto e si sta facendo, sarà che un’esclusione così repentina dalla corsa a Capitale della Cultura la città proprio non se la meritava (ma probabilmente se lo meritava il suo progetto).

Fatto è che domani i velluti rossi di via De Nino si apprestano ad ospitare il quarto sold-out della stagione con il concerto organizzato dalla Camerata musicale sulmonese dell’Alessandro Quarta 5et. Un tutto esaurito che segue quello del concerto di Capodanno (con l’Orchestra di Kharkiv) e quelli di due dei tre spettacoli della stagione di prosa fatti finora (“Il malato immaginario” di Solfrizi e il “Don Chisciotte” con Alessio Boni). Non gli unici, a quanto pare, visto che il prossimo spettacolo in programma l’11 febbraio, “L’erba del vicino è sempre più verde” di Carlo Buccirosso, ha già venduto, ad una settimana dall’evento, oltre cinquecento biglietti. Prima ci sarà il probabile  tutto esaurito (non si conoscono al momento le vendite gestite tramite piattaforma) con il concerto di Claudio Baglioni.

Risultati notevoli, anche se senza sold-out, li hanno avuti anche lo spettacolo di prosa del “Don Giovanni di Soho”, così come il concerto Gospel a Santo Stefano, solo per citare i più apprezzati.

Il pubblico non è mancato neanche al concerto di Filippo Graziani organizzato dal Nomadi Fans Club e persino negli eventi collaterali fatti al foyer.

Insomma teatro luogo amico, spazio ritrovato di incontro e proposta culturale. Teatro che, però, a novanta anni suonati avrebbe bisogno almeno di un po’ di lifting.

In attesa del rifacimento degli impianti di riscaldamento e isolamento termico (finanziati dal Pnrr), però, la struttura ha sfumato l’altro finanziamento per la sua ristrutturazione che avrebbe permesso di rifare i camerini e soprattutto di ripristinare il bar del foyer, oggi di fatto inutilizzabile per l’assenza di un bagno di servizio e perché in abbandono.

Alla luce del traffico ormai costante tra i velluti rossi è auspicabile trovare le risorse almeno per la riapertura del foyer, anche perché il pubblico dopo lo spettacolo, lo si capisce dai gruppetti che si formano all’esterno a chiacchierare nonostante le basse temperature, ha voglia di condividere non solo la visione, ma l’emozione che questa ha suscitato. Non è poco.

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