Il male incurabile

Tagliato il nastro e ritirati i tappeti rossi delle passerelle elettorali, l’ospedale di Sulmona resta una scatola vuota e indefinita. Né carne, né pesce, né dieta vegana. L’immobile, l’unico antisismico d’Abruzzo, è ancora chiuso a quattro mesi dalla sua inaugurazione, mentre nei reparti attivi, si fa per dire, il disagio dei pazienti fa eco nelle stanze ormai vuote di medici e infermieri. Se ne va, forse si forse no, il ginecologo Gianluca Di Luigi, se ne sono già andati quelli di Oncologia lasciando un solo medico a tempo determinato in servizio, non sono mai arrivati quelli del Pronto soccorso (dove a maggio andrà via anche la responsabile), quelli a Medicina Generale (senza primario da cinque anni), di Chirurgia e ancora, chi li ha visti più da tre anni a questa parte se non per le brevi gite mensili, quelli di Medicina Nucleare. Se ne andranno presto, poi, quelli di Ortopedia, uno in pensione l’altro a Isernia, mentre l’ospedale si riempie di ricoveri impropri, con anziani che non sanno dove andare perché non ci sono Residenze sanitarie assistite o perché la medicina territoriale, quella che dovrebbero fare i medici di base, non funziona e non esiste quasi più. Non c’è che dire la gestione dei bancari Silveri-Tordera, ha lasciato un’eredità di “titoli tossici” per restare nel gergo dei soldi: investimenti immobiliari e tagli alla spesa corrente, che avranno tolto anche qualche zero al debito pubblico (tutto da verificare), ma che ora stanno pagando pazienti e utenti. Perché poi il servizio è quel che è, anzi che non è: con le liste d’attesa che durano anni, i viaggi della speranza per fare una radio e i medici, quelli rimasti, a correre da un reparto all’altro per recuperare i propri pazienti. Quello della sanità peligna, però, non è il frutto di una congiuntura sfavorevole, delle avversità della sorte; ma il risultato di pianificata disattenzione da una parte (quella dirigenziale) e di mancato controllo dall’altra (quella politica). Perché gli indirizzi si danno in fase di programmazione, a spulciare le carte che nessuno si è mai letto, a prevenire annunciati e prevedibili assenze e pensionamenti. Che con una protesta e un’intervista in tv con la fascia a tracolla, quando ormai le carte sono state date, non si cura neanche più la coscienza.

1 Commento su "Il male incurabile"

  1. bene,benissimo,bravi in redazione,basta con i politicialtroniladroni e loro indicati ,amministratori incapaci,inconcludenti,inefficienti,inutili, piu’ dei” doppio zero” per risultati ottenuti… basta anche con i pennivendoli prezzolati che divulgano gli nnunci di “terapie”vincenti, in assenza di prove scientifiche…chiacchiere,effetti speciali,magiche illusioni di cilatroni,o no?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*