Il mare di Bisegna

Non c’è passione, non c’è dovere civico e non c’è neanche la dignità di conoscere la geografia dietro alla carica dei candidati che ha invaso le elezioni amministrative di Bisegna. Poco più di duecento abitanti e venticinque liste che corrono, si fa per dire, alla composizione del consiglio comunale. Un “banda dell’aspettativa”, come nel 2020 Repubblica denominò i candidati in divisa, a cui basta un documento d’identità da presentare per prendersi un mese di ferie retribuito, entrando in una lista elettorale in un Comune da meno di 1.000 abitanti. Lì dove non servono firme né altro per presentare la candidatura (meglio se condita da altri colleghi) alle elezioni comunali.

Tutto a norma di legge (lo prevede, per le forze dell’ordine, l’articolo 81 comma 2 della legge 1° aprile 1981 n. 121) che spalanca le gabbie all’elettorato passivo in divisa. E i furbi vengono a galla con la pubblicazione delle promesse elettorali, messe nero su bianco nei programmi pubblicati sull’albo pretorio dell’ente. Chi scopiazza, chi si affida a ChatGpt e chi resta sul vago e generico, riempiendo giusto qualche spazio lasciato in bianco per mettere in maiuscolo l’intero nome del paese, e poi riciclare il documento per la prossima tornata in altri lidi.

Ecco, a proposito di mare, è interessante la proposta avanzata dalla lista Impegno Civico Sì, che al primo punto del programma, citiamo espressamente, mette “l’adozione di misure efficaci per proteggere e preservare il nostro patrimonio costiero e il nostro litorale”. Un progetto nobile, se non fosse che Bisegna sia a 1.200 metri sul livello del mare, incastonata nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Problemi di geografia anche per la lista La Svolta, del candidato sindaco Gaetano Marcone (residente a Pignataro Maggiore) che parla di Bisegna come “porta al Parco Regionale di Portamonfina” che, per inciso, si trova in provincia di Caserta, a centotrenta chilometri dal paese marsicano e a due ore abbondanti di macchina.

La lista Progetto Popolare punta il dito contro l’amministrazione uscente, rea di “aver disatteso le promesse fatte per ben 10 anni”. Peccato che nel Comune abruzzese non ci sia alcuna amministrazione uscente, in quanto commissariato dallo scorso dicembre per le dimissioni di sei consiglieri comunali.

Ci sono poi promesse come quelle di ridare vita alla biblioteca (che a Bisegna non c’è), di valorizzare la produzione vitivinicola del paese (non c’è neanche un’enoteca) avanzata da La scelta giusta, o di “spostare le attività industriali lontane dal centro urbano” (lì dove industria non è mai esistita) proposta da Insieme per il futuro.

Lapsus o refuso per la lista ItalExit che “si impegna per finanziamenti agevolati per la creazione di mercati contadini, botteghe artigiane e punti vendita diretti, di promozione e valorizzazione dei prodotti tipici ai fine di incentivare marchi territoriali garantiti (tipo “Made in [regione]”)”. Insomma, un programma spendibile anche nelle Marche, in Molise o in altre realtà. A patto di riempire lo spazio lasciato “in bianco”.

C’è chi del riciclo ne ha fatto le fondamenta delle proprie ambizioni. E’ il caso della lista Uniti per cambiare, che ha fatto copia/incolla (nel vero senso della parola) del programma elettorale presentato dalla lista Cambiare insieme a Ventotene, che a sua volta lo ha copiato alla lista Per il bene di Foligno, che a sua volta lo ha ripreso dalla lista Per il bene di Tarquinia e così via nel lungo cerchio della vita. Fino a tornare al Comune di partenza. Qualunque esso sia.

Due programmi identici sono quelli presentati Sanniti e dalla lista Libertas Democrazia Cristiana. L’archetipo, molto probabilmente, è il programma presentato nel 2022 per le elezioni nel Comune di Monacilioni, in provincia di Campobasso.

Molisano è anche il candidato sindaco Angelo Nardella, con La Fiamma Tricolore. Una vera passione per la politica da parte dell’esponente del Movimento Sociale, già candidato a San Biase (2021), Chiauci (2022) e Ripabottoni (2023). Preferenze totalizzate: 3. La sua professione non è conosciuta, ma l’ambizione è sicuramente quella della fascia tricolore.

Nota a margine per Mike De Collibus, tra le fila della coalizione a sostegno di Catia Puglielli sindaco, a Sulmona. Lui, che la corsa all’aula consiliare l’ha già provata negli anni passati a Barete, Anversa degli Abruzzi e, nel 2024, a San Pio delle Camere. Candidato seriale, ex rappresentante della Polizia Penitenziaria per UIL PA, che nell’ottobre 2018 lamentava della carenza di personale nel carcere teatino di Madonna del Freddo. “Sulla carta siamo 68 agenti, ma in servizio siamo 58”, dichiarava sulle colonne de Il Centro. Chiedere forza lavoro ma, allo stesso tempo, mettersi in aspettativa per la tornata politica. Un paradosso. Per la cronaca: 0 voti conquistati. Almeno per la candidatura a Sulmona qualche firma l’ha dovuta raccogliere. Certo è che tutto il mondo è paese. Se con meno di mille abitanti, e vista mare, ancora meglio.

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