Il mistero del gas, Pacentro chiede chiarimenti a Cogesa

Ad una settimana dalle prime segnalazioni, l’allarme per il forte odore di gas che si avverte nella zona sud-est della valle peligna, non accenna a rientrare. Anche oggi, come domenica e sabato, infatti, i residenti della zona Marane e soprattutto quelli di Pacentro hanno avvertito e continuano ad avvertire esalazioni poco gradevoli e soprattutto poco rassicuranti.

Tant’è che oggi il Comune di Pacentro ha inviato una lettera all’amministratore unico di Cogesa, Vincenzo Margiotta, chiedendo “informazioni circa il corretto funzionamento degli impianti del Cogesa – si legge nella nota- oppure se al momento si sta procedendo ad operazioni straordinarie sugli stessi che possano in qualche modo giustificare una tale situazione”. Una richiesta che muove dalla constatazione che “tale odore fastidioso e si spera non nocivo per la salute dei cittadini – continua il Comune di Pacentro – è avvertibile soprattutto nella parte del nostro paese esposta di fronte gli impianti di Cogesa”.

Ad ipotizzare che l’odore possa provenire dall’impainto di Noce Mattei, d’altronde, sono anche i vigili del fuoco che hanno chiesto a Cogesa se erano in corso operazioni di verifica sugli impianti, ritenendo che l’odore possa essere quello tipico di un gas odorante, cioè una sostanza che si usa per individuare eventuali esalazioni non percepibili a naso. Il Cogesa avrebbe tuttavia negato operazioni in corso, anche se ora si attende la risposta ufficiale alla nota del Comune di Pacentro.

Che non si tratta di una fuga di gas metano dalla rete di distribuzione è stato d’altronde accertato dai tecnici dell’Italags intervenuti la settimana scorsa insieme ai vigili del fuoco e alla squadra speciale Nbcr (nucleare, biologico, chimico, radiologico) e con il passare delle ore e dei giorni, si fa anche meno probabile lo sversamento di gpl da auto, camion e persino da una cisterna privata. Per quanto il gpl ci metta tempo a disperdersi, infatti, non è pensabile che dopo una settimana stagni ancora sul posto, anche in virtù delle piogge che hanno colpito la zona in questi giorni.

Il mistero, insomma, continua e c’è chi comincia davvero ad irritarsi: “Pacentro è meta di turisti e camminatori proprio per la sua aria salubre – commenta il consigliere comunale Silvio Cappelli – da tempo ormai siamo costretti a subire folate di tanfo di immondizia che provengono da Noce Mattei, a cui si aggiunge ora questo misterioso odore di gas che non si sa a cosa sia dovuto. E questo ci preoccupa non poco, per cui se non se ne verrà a capo non escludiamo di presentare un esposto formale”.

2 Commenti su "Il mistero del gas, Pacentro chiede chiarimenti a Cogesa"

  1. Ma perche’ tutto l’Abruzzo deve venire a smaltire i rifiuti da noi? Ognuno si tenesse i suoi, tanto non e’ che neabbiamo benefici, ma solo disagi.

  2. bene,il signore e’ ufficiale GDF,sa perfettamente cosa deve fare ,poi come Sindaco puo’controllare,verificare cosa accade nel sito?Nel buco noce mattei,le discarica raccoglie di tutto di piu’,anche fanghi/materiali non autorizzati ? Un’ispezione e’ d’obbligo….gli impianti di biogas esistono,funzionano, molto efficaci, per la captazione e recupero ( non dispersi in atmosfera ) dei gas nocivi,principalmente CH4,CO2,naturalmente pro e contro,benefici e svantaggi,soprattutto devono essere pensati nella fase iniziale,prima delle vasche di raccolta( progetto/documenti/autorizzazioni?) in aree idonee,estese ,lontane da centri abitati,costruiti con tecnologie adeguate,a norma,certificazioni efficienza .ecc,ecc (sistemi avanzatissimi in Germania,Nord Europa)..se invece sono fatti in house,fai da te, all’ultimo minuto,o con qualche tubo da messa in scena (se ben presentato riceve il finanziamento pubblico) non funzionano…i gas/odori nocivi non vengono recuperati,e si disperdono nell’atmosfera,quindi a dir poco pericolosi,poi,non essendo una perdita allarmante …dove,come,.quando,cosa e perche’il forte odore,la provenienza del gas? Facile risposta,o no?

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