Il parco degli anarchici

I tempi dei cavalli al pascolo sono passati, e per fortuna, e il parco fluviale Daolio è, con l’arrivo dei primi caldi, un pullulare di vita e voglia di vivere. Che la pandemia c’ha messo del suo e la voglia di stare all’aperto è ormai un’esigenza per piccoli e grandi. 

Non è necessario il dì di festa: anche nei giorni infrasettimanali l’ampio spazio “verde” che si trova nel centro di Sulmona, spartiacque tra la città antica e quella dei grandi quartieri residenziali, è pieno di gente. Bambini che danzano e corrono, coppiette che si promettono amore, qualcuno passeggia, altri, pochi, si dedicano alla lettura.

Uno spazio restituito alla collettività lo scorso anno grazie all’intervento estemporaneo dei volontari, ma che come tutte le cose estemporanee, soffre ora dell’assenza di una programmazione e soprattutto di un progetto di gestione.

Nonostante gli annunci e le solenni promesse, infatti, ad oggi il parco Daolio resta una terra di nessuno, senza alcuna manutenzione ordinaria, senza qualcuno che lo curi, senza servizi e con troppi abusi da parte di chi scambia il bene comune con un bene a disposizione.

La struttura centrale che dovrebbe fornire i servizi, igienici e di ristoro, è stata blindata e murata: neanche un bagno, insomma, per chi “gli scappa”, né un bicchiere d’acqua o una cassettina medica in caso di necessità. 

Le strutture oltre il corridoio centrale sono e restano inservibili, meta di vandali e sbandati, mentre sul lungo fiume sono rimasti da mesi e mesi in abbandono i resti delle potature: cataste di legna secca che una sigaretta sarebbe sufficiente per trasformarle in un pericoloso falò.

Più giù, verso il ponte di via Fiume, subito dopo il lucernaio (una struttura in attesa di identità), poi, la sorpresa: una decina di profonde buche scavate evidentemente con mezzi meccanici per, si presume, la realizzazione di una pista per bici da cross. Un lavoro fatto senza alcuna autorizzazione, né progetto di sicurezza e tranciando radici di alberi, non si sa bene da chi realizzato. Quando, come, perché.

Non è l’unica, in realtà, di opera abusiva: verso il ponte Capograssi qualcuno si è costruito alla meno peggio una scala diretta di accesso alla propria abitazione, mentre a qualche metro di distanza una montagna di terra ostruisce il passaggio guidato dalla staccionata da poco realizzata dai volontari.

Più a nord, la fontana di via Japasseri coperta da erbacce e rovi, ormai diventata invisibile, porta e monumento di ingresso al polmone verde anche per i turisti provenienti dell’adiacente area camper.

In attesa del prossimo programma elettorale, di mandato, degli annunci e le delusioni a seguire.

10 Commenti su "Il parco degli anarchici"

  1. Anche oggi un giorno in meno per questa amministrazione

  2. Lupus in fabula | 3 Giugno 2021 at 09:20 | Rispondi

    Per correttezza bisogna dare atto che i volontari una bella ripulita gliela hanno data anche quest’anno, forse ci voleva un’altra giornata di lavoro per completare l’opera.
    Ma nessuno dei politicanti locali, di tutti i colori e nessuno escluso, prova vergogna per l’abbandono di questa area verde in parte attrezzata, di circa 6 Ettari, situata nel bel mezzo della città e facilmente accessibile a tutti?

  3. Se da una parte si può citare il bello della verde speranzosa città dall’altra la carenza di servizio pubblico in risposta alle tasse cattivo esempio peri giovani (correggo la precedente)

  4. francescovalentini1935 | 3 Giugno 2021 at 19:34 | Rispondi

    Parco Vella terra di nessuno con disastri che non possono essere stati operati in pochi minuti e se pensiamo chexsono stati impiegati mezzi meccanici come e’ possibile che nessuno abbia notato movimenti o sentito rumore delle pale? Per le discese private penso che coloro che le hanno realizzate abbiano avuto lezioni dalla stampa che anni orsono parlo’ di indebita occupazione di suolo pubblico:la storia si ripete.Comunque,dato che siamo nell’area,perche’ non si provvede a togliere l’erba nelle scanalature della Fontana Japasseri? L’erba sembra fragile ma ha una sua forza dirompente:abbiamo condannato a morte la Fontana delle Rogazioni o qualcuno non sa di cosa si stia parlando?

  5. pasquale di toro | 3 Giugno 2021 at 22:23 | Rispondi

    STUPIDE ED INUTILI POLEMICHE !!LE BUCHE LE HO FATTE IO PER LA GIOIA DEI RAGAZZINI DOVE PRIMA C’ERANO SOLO STERPAGLIE !! GIA MA ALLORA NESSUNO VEDEVA……………………

    • bene, anzi male signor di toro. visto che è stato lei, per sua stessa ammissione, spero che qualcuno ora prenda provvedimenti. Il parco fluviale non è casa sua che decide di fare delle buche perchè i ragazzini si divertano: lei non è né un pedagogo, né un amministratore, né uno che ha cognizione in materia di scurezza. Perchè, vede, quella gioia per suo figlio, per il mio può essere una sutura in testa da otto punti. In aggiunta vorrei sapere se le radici degli alberi esterpati facessero parte della sua gioia…

  6. Inutile rispondere a persone che fanno commenti non certo per la gioia dei ragazzi ma di se stessi……non ho ritenuto un bene pubblico di mia proprietà e ciò che ho fatto l’ho fatto solo per il bene comune !! Purtroppo ci sono persone ottuse dentro che forse preferiscono i figli devanti al televisore oppure con il telefonino (tanto li non si fanno male))) inutile dire che quante persone parlano di pancia e pico di testa !!! Questa città e in agonia grazie a persone invidiose del non fare e guai se gli altri fanno!!!! Buona serata n…… !!

    • il bene comune lo decide chi è delegato a farlo, non il suo personale gusto che, a me, ad esempio, appare tribale. a mio figlio gli faccio leggere i libri e lo porto a fare anche sport estremi e pericolosi, ma con tutti i criteri di sicurezza e le competenze di chi ha studiato. poi se oltre a fare superman vuole anche andare a dormire con mia moglie e accompagnare a scuola mio figlio me lo dica, così ci penso, sempre se sono libero di pensare

  7. Di toro pasquale | 3 Giugno 2021 at 23:43 | Rispondi

    Zapparella in tema di sicurezza posso insegnarle molto per il resto non può che commentarsi da solo !! Buona serata e metta nome e cognome come faccio io….

  8. Senza entrare nei particolari del decoro e fruibilità del Parco Daolio, la vicenda della realizzata pista da cross per bici è segno di quanto ci sia poco controllo e interesse da una parte (il Comune) e le libere arbitrarie “azioni del privato” che anche se fatte a fin di bene (ma non so quando sia valido come giustificativo davanti un giudice) si permette di mettere mano a un bene pubblico senza averne alcun diritto.

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