Consiglio che non si sa quando sarà celebrato, visto che sempre questa mattina è andata deserta anche la riunione dell’ufficio di presidenza, con la Di Marzio sola in attesa dei suoi colleghi (Ranalli, Bianchi e D’Amico) tutti assenti ingiustificati tranne la D’Amico che ha eccepito la non chiarezza dell’ordine del giorno. “Non è vero – ribatte la Di Marzio – il punto all’ordine del giorno è chiaro e cioè quello sospeso nella scorsa seduta”.
Tornando alla commissione Bilancio alle 10,33, oltre mezz’ora dopo la convocazione, il presidente ha dovuto dichiarare deserta la seduta, perché a palazzo San Francesco si sono presentati solo lo stesso Ramunno, il consigliere Angelo Amori per Sulmona al Centro e Mauro Tirabassi (dell’opposizione) per Alleanza per Sulmona. Assente tutto il resto dell’opposizione e soprattutto la rappresentanza del Pd che con i suoi tre voti avrebbe dovuto garantire i numeri alla nuova maggioranza.
E’ probabile che nel Pd non sia stata ancora smaltita la decisione di passare dall’altra parte dei banchi, cosa che ha portato alle dimissioni di un pezzo consistente della segreteria.
Il provvedimento, visto il carattere di urgenza, andrà comunque in consiglio dove dovranno essere trovati i voti per il riconoscimento del debito, passaggio obbligatorio se si vogliono evitare conseguenze di carattere legale. Anche se è probabile che, vista la seduta deserta dell’ufficio di presidenza, le carte avranno il tempo per tornare in commissione.
I debiti fuori bilancio sono il frutto di tre sentenze esecutive: una in favore del comandante della polizia municipale Antonio Litigante per poco più di 18mila euro, una di 142mila euro da versare ai vecchi gestori del Gran Caffè, e una per oltre 50mila euro a favore dell’ex avvocato del Comune Guido Blandini.
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