Il Pd rinnega “il patto del branzino”

Disposti ad una giunta di salute pubblica, ma non agli inciuci. Perché per quanto mascherato da senso di responsabilità “condannerebbe questo Circolo alla irrilevanza politica più assoluta, se non alla sua definitiva scomparsa”. Il Circolo è quello del Pd locale, che per voce del presidente Sandro De Panfilis, smentisce o meglio prende le distanze dalle dichiarazioni rilasciate dal consigliere Bruno Di Masci in merito ad un suo possibile appoggio alla giunta Casini per superare la crisi.
Qualcosa in più di una voce, insomma, digerita a pranzi ripetuti in un noto ristorante di pesce di Raiano dove nelle ultime due settimane Di Masci si è incontrato con l’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo.
Dopo il patto del Nazareno, insomma, si prospetta il “patto (o piatto) del branzino”, che non necessariamente potrebbe vedere un ingresso ufficiale di Di Masci e del Pd in maggioranza, ma che potrebbe basarsi anche su una sorta di desistenza: astensioni anziché voti contrari per evitare che le mani abbassate tra i banchi della maggioranza facciano arrivare il commissario.
La situazione è ancora molto liquida, però, e nei prossimi giorni (comunque in settimana) dovrebbe esserci l’atteso confronto tra il sindaco e i due consiglieri Ramunno e D’Amico che per restare in maggioranza chiedono garanzie sul finanziamento delle scuole periferiche e l’abbandono dell’idea del polo scolastico unico che però è caldeggiato dall’altra fetta della maggioranza.
Se non si dovesse trovare l’accordo si andrebbe o verso il commissariamento o verso una giunta di salute pubblica, o meglio una giunta balneare, perché in autunno con le possibili elezioni regionali non ci sarebbe “dottore” a tenere il polso alle coalizioni improvvisate.
E a proposito di bagni e di bella stagione, c’è chi, come l’ormai ex assessore La Civita, si gode la “vita da single” (politico): “La vita da ex assessore non è poi così male” scrive su Facebook mostrando un’aperitivo servito in spiaggia. Chissà che non prosegua con un branzino a pranzo.

1 Commento su "Il Pd rinnega “il patto del branzino”"

  1. Quando si esce così allo scoperto i giochi sono già stati fatti e decisi.

    Ed il segnale deve essere rapido e pungente, in particolar modo per i “fuggiaschi traditori”.
    Anche perchè se si perderanno dei fuggiaschi, ne entreranno altri “diversamente quotati”… mah.

    L’importante è tranquillizzare l’elettorato del contado, per averne sempre un ferreo controllo… ma anche il più quotato dei potentati teme ora per la propria vita (politica)!!!

    Il popolino è sornione e contrariamente da quel che si crede è pronto a rivoltarsi in men che no si dica… vedi le ultime elezioni (anche se politiche e non comunali).

    Qualunque sia l’accordo fatto, l’operato lo si vedrà nella gestione della cosa pubblica…pardon… personale e personalistica.

    Si rinnegherà pure un pranzo, ma il piacere e il sapere che un qualcuno è dovuto scendere a patti con qualcun’altro…fa impallidire anche l’umiliazione di Canossa.

    Sedere da vincenti sulle poltrone della maggiornanza?
    Ci sono cose che non si possono comprare.
    Per tutto il resto c’è il mago “branzino”

    🙂

    Meglio un sano digiuno!!!

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