Il puzzle del centro storico: sosta gratuita sulle strisce blu per i residenti

Probabilmente i due mesi di tempo che si è concessa per decidere se li prenderà tutti la maggioranza, perché le posizioni sono ancora distanti “ma contiamo di arrivare ad una sintesi” dice il sindaco Gianfranco Di Piero. Sul centro storico di Sulmona le azioni da mettere in campo, d’altronde, sono tante e complesse: un puzzle che va costruito tenendo conto dell’insieme, più che del singolo provvedimento.

Non si tratta, non solo, insomma, di decidere quanto tempo tenere aperto corso Ovidio alle auto, se concedere una mezz’ora in più o meno, quanto di elaborare un piano di vivibilità più che del traffico.

Gli incontri di maggioranza e la riunione dei capigruppo tenutisi durante l’ultima settimana, non hanno sbrogliato la matassa, ma hanno tracciato delle linee su cui ora si dovrà lavorare.

Il punto in comune è quello comunque di ridurre il passaggio delle auto in centro e renderlo il più possibile un luogo da vivere a piedi. Per turisti e non.

In questa direzione va l’idea di garantire ai residenti l’uso gratuito dei parcheggi “blu”: aree di sosta che cioè sono a pagamento e che per chi lo abita il centro, potranno essere occupate gratuitamente (o dietro pagamento di un prezzo simbolico annuale). In questo modo secondo l’amministrazione comunale si ridurranno gli accessi con le auto in centro anche da parte dei residenti che potranno avere una sosta garantita in prossimità delle loro abitazioni senza dover girovagare tra i vicoli a motore acceso. “Non sarà ovviamente un permesso generalizzato – spiega il sindaco Gianfranco Di Piero – ma le autorizzazioni alla sosta sulle strisce blu saranno calibrate alla prossimità dell’abitazione. Il centro storico va tutelato, ma vanno tutelati anche i residenti, perché sono loro a renderlo vivo”.

Gli altri punti su cui si sta lavorando è una finestra più ampia di apertura alle auto su corso Ovidio nella fascia pomeridiana, ovvero dalle 15 alle 17 anziché dalle 16 alle 17 come è attualmente con l’orario estivo. Poi tutta una serie di provvedimenti già noti: a partire dalla drastica riduzione dei pass in circolazione. Oggi ce ne sono quasi duemilacinquecento: una cifra enorme rispetto alle reali esigenze. I primi a dover rinunciare all’ingresso libero potrebbero essere gli artigiani, ai quali l’accesso con i mezzi di servizio sarà permesso solo se giustificato. In prospettiva, poi, si dovrebbe ridurre anche il passaggio dei corrieri: a parte la consegna del fresco, infatti, tutti gli altri potranno caricare e scaricare merce in apposite piazzole (posizionate strategicamente) sulle quali potrebbe essere attivato anche un servizio di scambio su mezzi elettrici (c’è già l’interessamento di una società di delivery).

Il piano dovrebbe essere pronto per fine giugno, anche se è solo un pezzo (consistente) del puzzle che necessita ancora di piazzare i pezzi più importanti: far tornare vivere in centro persone e servizi.

Si muove in questa direzione, ad esempio, l’adesione al progetto Retesai per assegnare venti case ai profughi ucraini, o l’auspicata riapertura del liceo classico, o il ritorno di alcuni uffici pubblici dentro le mura.

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