Il silenzio del protagonista

La camicia bianca alla Renzi l’ha portata per tutta la campagna elettorale (non come noi che andiamo in giro in calzamaglia): una sorta di dress code scaramantico che, però, alla luce dei risultati elettorali cristallizzati ieri, non gli ha portato grande fortuna. E d’altronde, come è stato nel referendum costituzionale per Renzi, alla coorte del quale aspirava ad entrare già da tempo direttamente o per interconiuge persona, la sua battaglia elettorale è stata questa volta un “referendum” sulla sua persona. “In prima persona”, appunto, come recita il suo slogan.

Un referendum che Andrea Gerosolimo ha al momento perso in modo eclatante, perché al di là di quello che sarà il risultato del ballottaggio, il dato uscito dalle urne del 3 e 4 ottobre è una sonora bocciatura nei suoi confronti. Soprattutto nei suoi confronti: le sue liste hanno infatti tirato – forse non come ci si aspettava – e il suo uomo del fare di punta, Salvatore Zavarella, è stato il più votato in città, nonostante in questa città neanche risieda.

Quello che non ha funzionato insomma in Sulmona Protagonista è stato proprio il protagonista principale che, d’altronde, da stratega elettorale qual è, aveva già intuito che sarebbe stato meglio mettere a capo del plotone un altro candidato. Tant’è che ci ha provato fino all’ultimo: fino all’ultima spiaggia, insomma, fino al punto di appoggiare quello che oggi è l’uomo da battere, Gianfranco Di Piero.

Solo che il plotone aveva già indossato la divisa e, soprattutto, dall’altro lato Gerosolimo ha trovato tutte porte chiuse. Che chiuse sono non per un vezzo o una ripicca, ma perché sono state costruite proprio per tenere fuori lui e la sua politica. A destra e a sinistra.

Il primo dato politico vero di questa tornata elettorale è che quello che impropriamente i gerosolimiani chiamano civismo, è morto, o almeno è in coma profondo. “L’ammucchiata” che nel 2016 aveva prodotto l’esperimento Casini è stata bocciata dall’elettorato e ancor più lo è stato il suo ideatore e fondatore intorno al quale si è radunato questo nuovo plotone.

Se ne deduce che l’impresa per tenere insieme i pezzi in vista del ballottaggio ora sarà ardua: come dopo un armistizio i “protagonisti” (la maggior parte con arte e senza parte) hanno già iniziato a rompere le righe e non a caso gli unici ad aver rinforzato la trincea sono i Socialisti, tra i pochi ad avere un minimo di disciplina di partito e di cognizione politica.

Non basterà, ovviamente, a Gerosolimo, per risalire la china, tanto più che il colpo è stato durissimo, fino a ridurlo al silenzio.

Gerosolimo il protagonista ha chiesto ieri 48-72 ore, non tanto per leggere i risultati, quanto per riprendersi dallo shock: non ha risposto al telefono neanche ai collaboratori più stretti e forse solo oggi comincerà a fare una prima valutazione sul da farsi.

Un silenzio e un ritardo che sono un ulteriore segnale di debolezza: lui che a perdere non è abituato, ora si ritrova come un pesce fuor d’acqua; mentre intorno avanza il deserto.

Sì, perché l’unica strada possibile è quella di andare verso le spiagge di destra, a pescare voti in una coalizione che, però, per interconiuge persona, ha già dimostrato di aver tradito, prima candidando con una manovra notturna la moglie alle regionali e poi divorziando dalla maggioranza in Emiciclo.

C’è di più, però: centrodestra e centrosinistra hanno affrontato questa campagna elettorale entrambi con il preciso intento di ridare dignità alla politica e ai partiti. Per questo, anzi, inizialmente avevano anche pensato di mettersi insieme. Poi hanno sfoggiato quanti più calibri nazionali possibile in passerella e, non a caso, l’altra notte, a risultati ormai consolidati, sotto ai portici di via De Nino, nel centrodestra non c’erano visi tirati e scuri, piuttosto sorrisi dispiaciuti. Ma sorrisi.

“Il ballottaggio non è un secondo round, ma è una nuova elezione” dicono i suoi. Per vincerla ci vorrà una rivoluzione, che non è esattamente quella che Gerosolimo intendeva in campagna elettorale.

14 Commenti su "Il silenzio del protagonista"

  1. La fine di un ciclo. Aria nuova per Sulmona

  2. “non dire gatto se non l’hai nel sacco”

  3. Non riesco a chiamarti giornalista | 6 Ottobre 2021 at 09:26 | Rispondi

    Ricirda anche che Renzi ha fatto cadere un governo grazie proprio alla Bellanova che tanto volentieri avete ospitato a Sulmona a fare passerella con PD e 5S, incuranti di stare ancora al governo (per grazia ricevuta). E qui farete la stessa fine

  4. Che sa da sentè! | 6 Ottobre 2021 at 09:50 | Rispondi

    E chi sarebbe la Bellanova di Gerosolimo?🤣🤣là matine bivete lu cafe..

  5. Alla lunga le persone capiscono. Anche se quando si vota può succedere di tutto. Capiscono quello che non si dice nei discorsi ma si percepisce dai modi di fare, di essere, di intendere la politica ma più in generale di leggere la realtà. Un modo di fare politica sterile in un ambiente piccolo non può pagare: meglio tornare al vecchio, che almeno è sicuro. Chi vivrà vedrà, sapremo così se il ballottaggio darà il colpo di grazia

  6. SIETE I SOLITI SCIACALLI, NON DIMENTICATEVI CHE NE L CASO VINCA DI PIERO AL COMUNE NON VEDRETE ARIA NUOVA, VI RICORDO CHE LO STESSO DI PIERO è UN VECCHIO VOLPONE DELLA POLITICA NONCHè DIRIGENTE ASL, PER NON PARLARE DELLA NANNARONE SCUDIERA DELLA PERFIDA PEZZOPANE (LA QUALE HA VOLTATO LE SPALLE AD GRANDE COME MARINO IL QUALE AVREBBE DATO DAVVERO RISALTO ALL’ABRUZZO NEL RUOLO DI PRESIDENTE)

  7. GIUSTO PER CONCLUDERE SU QUESTA TESTATA IL GERME SI LEGGE DI GEROSOLIMO SOLO E SOLTANTO IN NEGATIVO, DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE NON VI SIETE MAI DEGNATI DI FARE UN ARTICOLO SUL SUO PROGRAMMA

  8. aria nuova per sulmona?, con il PD?? , mi sfugge qualcosa

  9. Nonsolopolitica | 6 Ottobre 2021 at 12:47 | Rispondi

    Paolo se il sig. G HA TANTA GENTE CONTRO UN PO DI MOTIVI CI SARANNO tra queste …non ha pensato solo ad interessi “politici” ma si è intrressato a vicende personali faniliari nelle quali non era neanche avvocato di parte (professione che non si sa se svolge davvero) .. si vergogni

  10. Senza voler offendere nessuno, ma credo che Gianfranco di Piero (vista la sua preparazione politica e non) possa rappresentare più che degnamente la città di Sulmona….
    Governarla è altra cosa !

  11. Devo ammettere che spesso non ho condiviso alcune posizioni di questa testata, ma oggi posso affermare con tutta sicurezza che da parte del Germe si è alzata una voce critica e foriera di dibattiti, di livello, di domande scomode e pungenti, di interventi fatti conoscendo le realtà e le persone. Perché diciamocelo, siamo cresciuti in questa cittadina, abbiamo frequentato i suoi licei e sue piazze, abbiamo vissuto anni in cui le storie personali si sovrapponevano al vissuto esperenziale. Sappiamo molto degli atteggiamenti e dei modi di fare, sappiamo molto dei non detti, dei rapporti, delle arie e degli archetipi. E si, perché secondo me la battuta sulla calzamaglia ha pesato molto. Per noi che riteniamo la poesia, la letteratura, il teatro e la cultura in generale come aspetti indispensabili dell’agire umano. Noi che nonostante antipatie personali, normali in contesti piccoli, sappiamo riconoscere all’altro una sensibilità determinante. Ed allora anche questo influisce sul tutto. Anche uno Psicologo alle prime armi saprebbe decifrare alcuni dati provenienti dal non verbale, senza peraltro chiamare in causa la PNL perché troppo ci sarebbe da dire. Ma ii guardo altro, da fuori. Da non elettore (!?) osservo così, candidature, percorsi personali, o anche la cosiddetta “nomea”, come ebbe a spiegarci anni orsono il compianto Prof. G. Pa., nelle aule adesso chiuse di piazza XX. La nomea nel bene e nel male ci mancherebbe. Noi tutti ne siamo vittime, ma anche carnefici. Ebbene, io ritengo che la coscienza di una comunità alla lunga venga fuori, seppure con difficoltà, seppure con scelte incomprensibili, seppure con la “determinazione della rassegnazione”.
    Allora mi chiedo se forse sia stato importante aver condiviso certe epoche e certi anni con determinate persone e determinate generazioni, che hanno permesso di vedere, come una cartina tornasole, gli accadimenti dell’oggi. Perché se tutto cambia e nulla cambia, è pur vero che alcuni atteggiamenti possono essere talmente radicati da rappresentare un – topos – e restare impressi in una generazione.
    Attenzione però, una generazione sfasa di qualche anno in su o in giù, ma chi non vi appartiene, chi è più grande o chi è più piccolo, può ignorare lo spirito del tempo, può ignorare tante cose.
    Ed è così che alla guida di una città verso la quale anch’io nutro amore ed odio, ognuno di noi vorrebbe veder prevalere una figura capace quanto meno di assaporare un tempo, di meditare una gestione, di collocare una guida, in ogni caso di assicurare una certa ottica che vorrei fosse sistemica e quanto più relazionale.
    Che alle parole seguano i fatti, e che al nulla si contrapponga almeno un minimo, capace però di essere incarnazione di un sentire (se non comune almeno quanto più condivisibile possibile).
    Non si amministra con la tracotanza, né con ubris, non si amministra con la forza delle imposizioni, o delle scelte e degli apparentamnenti.
    Credo che tutti abbiamo visto le immagini, i santini elettorali, o i post su Facebook che vorrebbero essere pretesa di libertà. Ma poi libertà da chi, se quella pretesa voglia di esporre al mondo un malcelato tentativo di rivalsa, o ancora l’occasione aurea per consacrarsi ad essere un nuovo Masaniello possibile e politico.
    Detto questo, detto troppo

    Ad maiora

  12. Marco Aurelio | 6 Ottobre 2021 at 20:33 | Rispondi

    A proposito di chi si professa politicamente di Destra e poi vota a Sinistra…qualcuno si ricorda come è stato sempre etichettato, nel gergo politico, chi assume posizioni che oggettivamente finiscono con il fare gli interessi dei partiti di sinistra pur non militandovi?
    L’espressione, Utili …… , sottintende che i comunisti li tenevano in scarsa considerazione e sfruttavano la loro ingenuità.
    Meditate persone di destra, meditate, e non scordatevi mai tutti gli epiteti rivolti verso di Voi e verso la vostra parte politica dalla sinistra ogni giorno.
    Se Siete veramente di destra, ignorateli, che se la cantassero e suonassero da Soli.

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