Il sogno di una pasticceria rurale da Campo di Giove arriva su Rete4

Ci sono i classici biscotti da inzuppare nel latte, quelli grossi che ti riportano indietro nel tempo in posti remoti dove gli odori accarezzano i ricordi. Ci sono gli scarponi golosamente legati alla tradizione natalizia e una lunga serie di dolci in tutte le forme e sapori che vengono fuori dalle antiche ricette della tradizione abruzzese, oralmente tramandate dalla Nonna.

Una miscela di particolare successo che da Campo di Giove, dove ha trovato i natali la pasticceria Il Mattarello, è finita dritta sul programma Ricette all’italiana di Rete4 andato in onda lunedì scorso.

Tra laboratorio e accoglienza al pubblico si struttura il progetto di Maria e Barbara Di Girolamo, messo in piedi nel 1992. Un progetto partito inizialmente a tentoni, che non si sapeva bene quali sicurezze poteva dare, ma intrapreso con passione e dedizione. Quella stessa dedizione che oggi ne fa un luogo in cui l’artigianalità è totalmente riconosciuta.

La lavorazione degli impasti, infatti, avviene solo ed esclusivamente a mano, le macchine sono utilizzate in minima parte. La ricerca dei prodotti, delle materie prime, avviene sul territorio e promuove, tra le altre cose, una forte sinergia tra i vari produttori. In ogni morso c’è l’Abruzzo delle montagne, dei prati, dei fiori.

Una pasticceria “rurale” la definisce Marco Del Mastro, figlio di Maria, “non ci siamo buttati sul convenzionale, ma siamo vicini al territorio e così l’assortimento è legato ai prodotti abruzzesi. Il lavoro a mano restituisce l’artigianalità”.

“Il messaggio le persone lo hanno recepito molto bene- aggiunge -, la comunicazione negli ultimi anni ci ha aiutato tantissimo. Siamo stati bravi ad intercettare le esigenze”.

E così avviene che da un piccolo borgo alle pendici della Majella si aiuti a rilanciare l’essenza del territorio letta anche in chiave turistica, perché il flusso di viaggiatori che bussano da Maria e Barbara è aumentato sensibilmente.

L’interesse di un programma televisivo nazionale poi dà un po’ l’idea del valore. Se questi sono i termini, in realtà, c’è da dire che tante e diverse redazioni hanno puntato il loro interesse su questi territori e le storie che tramandano.

Un valore che gli abitanti stessi devono riscoprire perché qui c’è ancora tanto da fare.

Simona Pace

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