Il tabaccaio è fuori Comune, multa da 500 euro

E’ costata cara la fumata ad un uomo originario di Introdacqua, ma che si trova in un paesino dell’Aquilano, che l’altro giorno si è visto comminare una multa da 533 euro per essere uscito fuori dai confini comunali del suo domicilio per acquistare una confezione di tabacco.
Un “espatrio” tra l’altro giustificato, perché la frazione di Casentino, quaranta abitanti nel Comune di Sant’Eusanio Forconese, non è provvista di un rivenditore di tabacchi.
L’uomo si era recato prima a San Demetrio per acquistare l’occorrente per fumare, ma visto che il rivenditore del paese non aveva la marca che desiderava, aveva pensato di recarsi da un altro rivenditore a cinque chilometri di distanza.
“A San Demetrio avevano solo sigarette – spiega – e io fumo il tabacco, perché mi piace di più e perché è meno costoso. Così munito di mascherina e autocertificazione ho pensato di spostarmi al primo rivenditore in zona”.
Quel viaggio che doveva fargli risparmiare qualche euro, però, ha avuto un effetto completamente diverso.
“I carabinieri mi hanno incrociato e mi hanno inseguito con tanto di lampeggiante – racconta – non mi hanno chiesto neanche l’autocertificazione, ma solo la patente e il libretto. Inutilmente gli ho spiegato che ero solo andato a comprare le sigarette e che stavo tornando a casa. Mi hanno fatto la multa senza ascoltare le mie motivazioni. Capisco il lockdown e le misure di prevenzione, però un po’ di elasticità non guasterebbe in questi casi”.
Ora lo sfortunato fumatore sta pensando di presentare ricorso, “sempre che ci sia qualche avvocato disposto”, ma la vicenda lo ha probabilmente innervosito a tal punto che la sua “preziosa” o almeno costosa scorta di tabacco non durerà a lungo.

6 Commenti su "Il tabaccaio è fuori Comune, multa da 500 euro"

  1. Zelanti, prepotenti e spesso ignoranti e spocchiosi.
    Ma solo con inermi e indifesi cittadini italiani, che seppur indisciplinati, restano per la maggior parte brave persone.
    Invece ai delinquenti abituali, ai violenti, ai truffatori, ai mercanti di morte e spacciatori danno anche il reddito di cittadinanza.
    Ai clandestini sfruttatori della prostituzione, che spacciano e che rubano: vitto, alloggio e paghetta giornalieri con regali extra.
    Forti con i deboli e deboli coi forti.
    E poi c’è di mezzo, anche, il “ premio di Produttività” e gratificazione. Che a pioggia ricade su tutti i livelli gerarchici e quindi dall’alto “Ordini di Servizio” mirati ai “risultati” da statistica per un giro orgiastico di numeri e di soldi €€€€€€€€€ recuperati in sanzioni. Sempre ai soliti noti, cittadini solvibili e pignorabili con Equitalia.
    Ai nullatenenti e nullafacenti delinquenti abituali, compresi i clandestini e richiedenti asilo, cosa gli vogliono togliere. Nulla di nulla.
    Crepa popolo italiano, soffri, fatica e zitti. Muti, non lagnatevi, please.
    Tanto sanno che nelle vene vi scorre l’acqua tiepida.
    Mio nonno mi ripeteva sempre, a mo’ di monito, ricordati nipote: per riconoscere senza ombra di dubbio uno stupido, basta mettergli una “coppola” in testa .

  2. Comprare il tabacco nuoce alla salute e al portafoglio. Risparmiarsi 5 euro di sigarette al giorno in un anno fanno oltre 1500 euro. Un altro stipendio è di questi tempi…

  3. Anche mangiare i dolci fa male, per non parlare della carne poi. Quindi eliminati.
    E la pasta? Fa ingrassare. Bandita dalla tavola.
    E l’acqua che consumiamo per le docce più volte al giorno? L’acqua è preziosa, quindi una doccia a settimana..
    E le auto? Inquinano e consumano. Via. Tutti a piedi!
    E la televisione? Un’ora al giorno, purché fa male alla vista!
    E cellulari e computer di ultima generazione? Via non ci servono. Eliminati.
    E le scarpe e vestiti firmati? Via anche quelli, divisa di ordinanza uguale per tutti come in Cina.
    Vino e alcolici? Per l’amor del cielo, neanche un goccio.
    E il sesso? Una sveltina al mese, e solo posizione del missionario!
    E il riscaldamento a casa? Via anche quello, consuma e inquina. Solo stufe a legna o camino, ognuno con il proprio asinello in montagna per approvvigionarsi di quella necessaria.

  4. Dura lex, sed lex (“La legge è dura, ma è legge”)

  5. Un vizio di cui lo Stato ne ha il monopolio, proprio perché è una necessità per milioni di persone.
    Ciaone a te.

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