Il traguardo di Girardengo

L’appuntamento è alle 5,30 di questa mattina a Chieti, per partire alle 6 in punto in sella a delle bici d’epoca in direzione di Rocca Pia. Qui confluiranno anche gruppi di ciclisti spontanei da Sulmona e Castel di Sangro, per quello che si annuncia come un evento, ma anche come una sfida, difficile, vinta.

L’avventura di Costante Girardengo di cento anni fa è ancora sulle pagine delle cronache nazionali, sportive e non, e a portarcela un secolo dopo è stato il progetto ideato da Alessandro Lucci e nel quale hanno messo anima, video, voce e scalpello, tra gli altri, Stefano Faccini, Loreto Valente e Lorenzo Lucci e ancora decine di persone e associazioni che hanno creduto al progetto finanziandolo con un crowfunding.

Dagli inizi di maggio scorso la statua fatta in memoria del Campionissimo e soprattutto della sua -non- impresa, quella di tracciare una croce per terra lungo la Napoleonica nella tappa del Giro Chieti-Napoli e dire “Io da qua non mi muovo”, è approdata in Alto Sangro da dove è partita la nona tappa di quest’anno. Qui quel blocco di pietra bianca della Maiella che raffigura il Campionissimo con le braccia conserte e una bici scavata nella roccia, è stata rifinita, studiata, parlata: scuole, curiosi, appassionati, media nazionali e locali, hanno scavato nel passato ricordando e imparando come un gesto “umano” come la resa, può essere motivo di orgoglio e fierezza.

Oggi quella statua, a cento anni esatti da quelle braccia incrociate, approderà a Rocca Pia dove sarà celebrato (ore 11,30) anche un consiglio comunale solenne in attesa che alle 12 la scultura venga donata formalmente alla comunità.

Nella piazza di Rocca Pia resterà tutta l’estate “L’uomo Costante” per poi essere trasferito nel punto esatto nel quale quel 2 giugno di cento anni fa Girardengo si arrese e si donò a se stesso e al suo essere uomo fallibile.

Lungo la Napoleonica, da quel momento, la statua diventerà un punto di incontro, di partenza e di arrivo, un luogo dell’anima e del coraggio di essere normali. Con davanti gli occhi il panorama mozzafiato delle nostre montagne.

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