Il viaggio di Mauro

Il display del telefono indica uno “06” in arrivo: un altro call center che vorrà affibbiarmi l’ennesima offerta per risparmiare su bollette di luce e gas, mi dico. Mai come in questi giorni moltiplicatesi dopo l’impennata dei prezzi dell’energia.

E invece dall’altro capo c’è Mauro, persona in carne e ossa che, in qualche modo, ha anche lui “un’offerta” da proporre per risparmiare energia. Non a me, però, ma un po’ a tutti, con incasso e guadagno soprattutto per l’Abruzzo.

“Voi non avete idea del patrimonio che avete – esordisce – io sono un appassionato di treni e sto cercando di convincere amministratori e non a riattivare le linee dismesse dell’Abruzzo e di trasformarle in una grande occasione di mobilità sostenibile e di attrazione turistica. Le vostre ferrovie di montagna, sono capolavori di ingegneria di fine 1800, immerse nella natura e incastonate tra valli, montagne e parchi. Lei non ha idea di quante migliaia di persone salirebbero su quei treni in tutti i giorni dell’anno, senza contare che ripristinare le corse come mezzo pubblico di collegamento darebbe una bella mano alla mobilità sostenibile di cui tutti oggi si riempiono la bocca”.

Non ha torto, gli dico e mi dico: il treno dei Parchi, che “Transiberiana d’Italia” c’è chi non vuol più chiamarla così dopo l’invasione dell’Ucraina, ha dimostrato in questi anni di essere uno dei principali attrattori turistici del territorio, con quasi 40mila visitatori all’anno, nonostante i prezzi non proprio low cost. Una linea, questa, che nella proposta prevede la riapertura al trasporto pubblico anche della Sulmona-Isernia.

“Si tratta di dotare, in regolari treni regionali di carrozze panoramiche e ciclistiche, per le linee della Roma–Pescara,Terni-L’Aquila-Sulmona-Isernia e Roccasecca-Avezzano – spiega Mauro, che di cognome fa Missori – dove Sulmona è nodo strategico di questa importante ed estesa rete di montagna, che raggiunge capillarmente le Città ed i Borghi del Centro Italia. In particolare, le carrozze panoramiche trasformano il viaggio in una vacanza, una vetrina itinerante affacciata sul territorio, un piccolissimo investimento dall’ enorme effetto turistico e mediatico internazionale per il territorio, come avviene in Svizzera, la carrozza ciclistica amplierebbe la platea turistica. Queste ferrovie, che attraversano suggestivi paesaggi, sfiorando e superando i mille metri di quota hanno tutte le carte in regola per  attrarre turisti dalle macro aree di Roma, Napoli, Terni e Pescara, un inedito turismo croceristico, strutturale, economico e adatto a tutte le età, che avrebbe l’occasione di ammirare e visitare tutti i giorni dell’anno tutto il Centro Italia, affrontando agevolmente un medio viaggio con tutti i confort e servizi all’altezza di ogni esigenza, come solo il treno è in grado di offrire e nel pieno rispetto dell’ambiente”.

Fa sul serio Mauro Missori, talmente tanto da aver mappato e fotografato tutti e cinquecento i chilometri di strada ferrata coinvolti, fino ad aprire una pagina Facebook appositamente dedicata, con racconti, rendering e foto.

“Un’ultima cosa – aggiunge -, abbandonare il trasporto su ferro per favorire la gomma, che in questo momento, causa aumento carburanti, ha messo in crisi il nostro sistema economico, ci ha fatto rinunciare a tutta una serie di vantaggi in quanto il treno è un’opportunità di crescita e miglioramento enorme, riuscendo a conciliare come nessun altro mezzo, il diritto alla mobilità di tutti: anziani, abili e diversamente abili, famiglie, bambini, giovani, studenti e lavoratori pendolari, turisti, sportivi, abbienti e meno abbienti, etc”. 

Poi si addentra in particolari tecnici: qualcosa in più di una chiamata da call center. Mauro ha un’idea per rilanciare le aree interne e si capisce dal trasporto che ha nel raccontarla che ormai si sente quasi più abruzzese che romano. “Con i fondi del Pnrr si potrebbe investire in questi vagoni panoramici – spiega – non è una spesa eccessiva ed è perfettamente compatibile con le leggi sul trasporto pubblico in Italia”.

Chissà la Regione, che si sta lanciando nel settore del trasporto su ferro, potrebbe farci un pensiero.

4 Commenti su "Il viaggio di Mauro"

  1. Mi chiamo Antonio | 13 Marzo 2022 at 05:12 | Rispondi

    … “ Una linea, questa, che nella proposta prevede la riapertura al trasporto pubblico anche della Sulmona-Isernia.“…
    a Maurooo… fai pace con il fiasco… il trenino per raggiungere Sulmona da Isernia ci metteva almeno 2 ore e mezza se tutto andava bene, ma spesso con i ritardi si arrivava alle tre ore… è per questo motivo che dagli ‘80 non ci viaggiava quasi più nessuno.
    Ne parlo per esperienza personale per averci viaggiato spesso e averci anche lavorato
    Un pullman, oggi, impiega poco meno di 90 minuti… ma la realtà era allora e resta tutt’ora ( anche con il pullman) la scarsità dei viaggiatori della tratta, per non parlare degli alti costi di manutenzione della linea ferroviaria con numerosi ponti e gallerie, del personale e dei mezzi in rapporto al numero dei viaggiatori.
    Quando ero ragazzo, d’inverno, ci chiamavano a giornata ( la paga era ottima e doppia per le indennità) a spalare la neve lungo le trincee delle gallerie, allora nevicava per giorni e le bufere agli imbocchi delle stesse ne accumulava anche tre/quattro metri, oltre che a staccare le enormi “ Brinicle” o stalattiti di ghiaccio che si formavano per le percolazioni dell’acqua.
    È ancora con i fondi del PNRR… ma lo volete capire che sono soldi a debito che dobbiamo ripagare fino al 2058? Ma almeno utilizziamoli per le opere essenziali e irrinunciabili.
    E chi scrive, unitamente ad altri milioni di Italiani, è arrivato al limite di umana sopportazione per tutte le tasse che ci stanno caricando sulle spalle e ci riducono in miseria.
    E basta no?

  2. Ferroviere in 1 87 | 13 Marzo 2022 at 09:40 | Rispondi

    Non ha tutti i torti, anzi… mai sentito parlare del Bernina Express o Glacier Express?!? E poi, tentar non nuoce, visto che il materiale rotabile di oggi non è quello di anni fa. Si potrebbero fare delle corse prova con i Minuetto o con gli Swing diesel, poiché come noto, la linea non è elettrificata.

    • Mi chiamo Antonio | 14 Marzo 2022 at 08:22 | Rispondi

      … Si, e se non ricordo male l’anno scorso il biglietto per un viaggio di tre ore con il Bernina Exspress costava 120 euro contro i 40 del “ nostro”… ecco che lo portassero a 120 euro e la “ cospicua differenza” la versassero nelle casse dello stato a ristoro, in parte, delle spese sostenute per mantenere efficiente e in sicurezza la linea…
      O rimaniamo sempre Italiani… a cui piace Statalizzare le perdite e Privatizzare i profitti…

  3. Paolo D'Incecco | 15 Marzo 2022 at 07:12 | Rispondi

    Ma sapete dell’esistenza di una spettacolare tratta ferroviaria che,aggirando il massiccio del G.sasso,avrebbe raggiunto Teramo da L’Aquila,attraverso il Parco G.sasso-Laga? La linea fu aperta nel 1922,sino a Capitignano e chiusa nel 2935,senza poter essere completata,causa battaglie campanilistiche con la Marsica(Pe-Roma)e sopratutto Ascoli,in lotta per la linea Salaria,con rifiuto di innesto a L’Aquila,via Amatrice-Montereale(Teramo)!Ora,e’giuntoil tempo di riesumare il progetto e portarlo finalmente a termine!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*