
Un esercizio di stile, più che di democrazia; perché ormai le consultazioni nazionali interne si sono concluse con la vittoria di Bonaccini e senza il voto del Pd di Sulmona, rimasto ad urne chiuse per la disputa sul diritto al voto.
Così i Dem sulmonesi, alla fine e dopo la fine, andranno comunque al voto dopodomani per esprimere il loro gradimento su chi dovrà essere il prossimo segretario del partito. Voto inutile, almeno a livello nazionale.
Voto che, però, assume soprattutto un valore locale, nel mai concluso duello tra dimasciani e non.
Dopo ordini e contrordini sembra che in conclusione solo 13 iscritti saranno esclusi dal voto, ovvero quelli che si erano presentati nella lista i Democratici a sostegno del candidato sindaco Andrea Gerosolimo. Loro ma non gli altri candidati che erano distribuiti in altre liste della coalizione civica: questione di nome, insomma, più che di principio; secondo un’interpretazione dello Statuto che non vuole scontentare nessuno. Che il “ma anche” di veltroniana memoria non è nulla a confronto.
Le urne, ripensamenti sempre possibili in casa Dem permettendo, si dovrebbero aprire dopodomani dalle ore 18, aperte a quasi tutti, ma non proprio tutti.
Resta che qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dirci pubblicamente che senso ha. L”interesse evidentemente, lo si può anche capire. Una bandierina. Il senso sfugge.
Nel giusto esercizio informativo, “ma anche” una diversa foto pre congressuale e non pre elezioni 2022 (noto com’è andato a finire), già metterebbe di umore migliore gli iscritti al voto. Una prevaricazione rafforzata dell’inutile.
Tornate a dire “qualcosa di sinistra” piuttosto che pensare ad eleggere i segretari. Segretari di cosa?