“Imprese al collasso”, il grido disperato dell’Ance

“Le imprese del territorio sono al collasso, qualcuno ci aiuti”. È un grido disperato quello che rivolge Roberta Palermini, vice presidente Ance L’Aquila rivolge alle istituzioni tutte affinché diano una mano alle imprese di costruzioni del territorio in panne dopo i decreti emessi dalla presidenza del consiglio dei ministri per l’emergenza Coronavirus. “Ci sono decine e decine di aziende ferme da giorni di cui nessuno si prende cura – precisa il vice presidente Palermini – ci sono forniture chiuse, cantieri bloccati e operai a casa da pagare. Cosa dobbiamo fare? Nessun rappresentante istituzionale fino ad ora ha spiegato quale strada bisogna intraprendere”. Il settore edile, che è sempre stato il motore trainante della nostra economia, è uno dei più colpiti in questo momento. I titolari delle aziende, per tutelare i loro lavoratori, sono stati costretti a sospendere le attività, ma ora rischiano il collasso.

“Riceviamo ogni giorno centinaia di telefonate da titolari di imprese che non sanno come muoversi – continua il vice presidente Ance – siamo in contatto con il presidente Adolfo Cicchetti che ringrazio per il suo prezioso lavoro e cerchiamo di ascoltare e rassicurare tutti, ma non basta. Rivolgo un appello a tutte le istituzioni, da quelle regionali a quelle nazionali, e chiedo che venga presa immediatamente una decisione per le sorti di questo settore che non può e non deve restare indietro per il bene di centinaia e centinaia di famiglie. È assolutamente necessario che venga emesso al riguardo, un decreto ad hoc per il fermo dei cantieri, con la conseguente attivazione degli ammortizzatori sociali per gli operai e l’introduzione di interventi straordinari a favore degli imprenditori che, in questo particolare momento storico, si trovano ad affrontare costo fissi di gestione  non potendo generare fatturato. Il nostro auspicio è che veramente si possa collaborare tutti in attesa che passi l’emergenza, per superare insieme questo momento e tornare di nuovo a lavorare e a vivere”.

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