Imprese, nel primo trimestre emorragia doppia rispetto allo scorso anno

Una emorragia doppia rispetto a quella dello stesso periodo dello scorso anno: nel primo trimestre del 2022 l’Abruzzo continua a segnare il trend negativo delle aziende con un calo di 316 attività tra gennaio e marzo che doppia quello del 2021, quando il decremento fu di 167 unità.

In termini percentuale la nostra regione registra un decremento di 11 volte rispetto a quello nazionale, ovvero dello 0,21% a fronte dello 0,02% della media italiana. Quanto basta per piazzare l’Abruzzo al quart’ultimo posto nella graduatoria nazionale e al penultimo di quella del Mezzogiorno.

L’analisi condotta dallo studioso Aldo Ronci pone la provincia di Chieti come la più copita con 129 imprese in meno (tra cessazioni e minori iscrizioni), a seguire quella di Teramo (111), Pescara (49) e L’Aquila (27).

Ad essere colpito è in particolare il commercio con 272 imprese in meno, seguito dall’agricoltura che ne perde 266 (di cui 122 solo nel chietino), ma anche nella ristorazione dove sono 81 le attività in meno.

Cresce invece il settore delle costruzioni (+94) e quello scientifico e tecnico (+83).

Si conferma la vocazione agricola comunque in Abruzzo che detiene il 20% delle aziende in questo settore rispetto alla media nazionale che è del 14%, ancora bassi invece i numeri dei servizi (fermi al 31% rispetto al 35% nazionale), mentre è in linea (1%) il settore delle attività di alloggio che, tuttavia, secondo Ronci, è ancora basso per una regione che punta sul turismo.

“La fine dell’emergenza Covid e quindi degli effetti dei provvedimenti collegati, la ripresa dell’obbligo di restituzione dei finanziamenti garantiti dallo Stato, gli incrementi dei prezzi dovuti alla guerra Russia Ucraina – scrive lo studioso sulmonese – produrranno, in particolare in Abruzzo, un ulteriore calo di fatturato, un incremento del rischio di insolvenza e probabili nuove chiusure di attività. Per questo, le imprese hanno bisogno, a breve, di azioni straordinarie che diano certezze e respiro, mentre nel medio e nel lungo periodo hanno bisogno di un impegno a mettere in atto provvedimenti destinati a migliorare la loro competitività”.

1 Commento su "Imprese, nel primo trimestre emorragia doppia rispetto allo scorso anno"

  1. E poi qualcuno tira fuori problemi di non incontro fra domanda e offerta, meglio non va il piazzamento nel solo mezzogiorno, figuriamoci un confronto con il settentrione, le percentuali sono minuscole, dello 0, ma il numero delle aziende coinvolte (316) non va minimamente da sottovalutato.Anche se solo analizzate in ambito regionale, il distacco delle attività dell’entroterra abruzzese (AQ) è notevolmente deficitario, numeri piccoli per attività già cenerentola rispetto alle altre province proprio perché già ridotte all’osso nel numero. Ovviamente le variazioni in % dei settori, sono “parzialmente influenzati “anche” dalle attività trainanti del momento (superbonus in primis). Può forse sollevare e stupire il settore agricolo, che “conferma” la vocazione regionale!

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