
“E’ come se nella nostra regione fosse spuntato un altro istituto di pena”. Così Mauro Nardella, componente della Segreteria nazionale Cnpp-Spp sulla situazione carceraria abruzzese diventata ormai insostenibile. Il numero di detenuti presenti in regione è aumentato, evidenzia Nardella ricordando come “lontani sono i tempi in cui, ricorreva l’anno 2006, le condizioni di umana accettazione vennero temporaneamente ristabilite dall’ultimo indulto approvato in Italia”. Dall’anno scorso ad oggi, continua Nardella, ci sono 71 detentuti in più. Da 1965 ristretti su una capienza regolamentare di 1834 posti occupabili si è infatti passati a 2036 posti in conta oggi”.
“In sostanza – evidenzia Nardella – è come se in Abruzzo fosse stato tirato su, seppur in maniera effimera, un altro penitenziario”. Peggiore la situazione carceraria di Teramo con ben 77 detenuti in più compensati dai 39 in meno che si contano a Pescara. Mentre all’Aquila si registrano 18 reclusi in più rispetto allo scorso anno, da 155 a 173 , con 11 relativamente in più a Sulmona dove, ricordano dal sindacato di polizia penitenziaria, è stato aperto un nuovo padiglione. Una situazione detentiva che in Abruzzo segue lo stesso andamento in forte crescita di quella nazionale che quest’anno conta ben 1214 detenuti in più.
Numeri che, sggiunge Nardella, rendono impossibile portare avanti il sistema con gli stessi investimenti fatti in passato. “Più personale e più soldi per la gestione dell’ordine, della sicurezza e anche per riuscire ad attivare validi percorsi trattamentali attraverso l’implementazione di impieghi lavorativi per i detenuti” questo quanto a detta di Nardella “non può e non deve essere mantenuto fuori dalle prerogative di una tra le 7 potenze mondiali”. E, conlcude Nardella, “bisogna fare presto perché rendere meno opprimenti gli ambienti per nulla rispondenti ai dettati normativi non può e non deve essere una condizione rinviabile ad altri tempi”.
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