In cammino per San Domenico

La partenza è fissata per sabato prossimo alle ore 9 da Villalago: attraverso la montagna fino a Castrovalva e quindi alle sorgenti di Cavuto, per poi risalire fino ad Anversa e finire a Cocullo dove, in piazza, si potrà assistere alla consegna dei serpenti agli erpetologi per la cosiddetta cippatura da parte dei serpari, ovvero la microchippatura dei rettili che poi lunedì saranno reimmessi in natura.

Torna così la festa di San Domenico Abate a Cocullo, il rito e la tradizione interrotti per due anni a causa della pandemia e che rianimerà il piccolo centro domenica prossima.

Il cammino, però, inizierà sabato: venticinque persone che percorreranno ventidue chilometri: prima tappa di un’amicizia tra pellegrini che vedrà la sua seconda parte il 21 agosto, quando da Cocullo i fedeli faranno il percorso inverso per incontrarsi, con i pellegrini provenienti da Villamagna (in Molise), passando per Pretoro e Bugnara, all’eremo di San Domenico che si trova sul lago.

Per i più “pigri” la partecipazione alla Festa dei serpari è garantita da un servizio trasporto su ferro che anche quest’anno Trenitalia organizzerà con corse speciali in partenza da Roma, Avezzano, Sulmona e Pescara (qui l’elenco dettagliato).

Il sindaco Sandro Chiocchio ha emanato l’ordinanza con cui si stabilisce l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, mentre altre limitazioni sono previste nello svolgimento del rito, tra cui ovviamente il cosiddetto scampanio con i denti che si fa in chiesa.

Varrà comunque la pena di tornare nei luoghi della Dea Angizia da dove si presuppone provenga l’antico rito, poi collegato al monaco benedettino vissuto a cavallo tra il decimo e l’undicesimo secolo.

Un’antica tradizione, ricca di significati oltre che religiosi e pagani, anche di caratteri scientifici: dal punto di vista antropologico, ovviamente, tanto che il rito dei serpari è candidato a patrimonio immateriale dell’Unesco, ma anche scientifico: l’evento di Cocullo è l’unico che la comunità scientifica ha autorizzato all’uso degli animali che, grazie ai serpari, vengono monitorati con microchip in modo da permetterne il loro studio. Quest’anno tra i cervoni recuperati già da tre settimane, ad esempio, ne è stato preso uno che aveva già partecipato alla Festa di San Domenico otto anni fa.

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