“C’è stata una penuria di mezzi e di uomini e una mancanza di coordinamento da parte delle istituzioni regionali e locali. La regione Abruzzo non ha minimante la preparazione per affrontare questo tipo di incendi. La dotazione regionale di mezzi è composta da un solo elicottero per altro di proprietà dei Vigili del fuoco” dice Marco Alberico, membro del collettivo AltreMenti ed aggiunge “mentre le montagne bruciano, sono i cittadini che si autorganizzano. La montagna da questo momento in poi è di chi decide di difenderla”.
Augusto De Sanctis del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua dice “scriveremo al procuratore capo perché indaghi se ci sono delle responsabilità penali per le inadempienze e la disorganizzazione che hanno contribuito a trasformare la nostra in una regione di cenere. Se come a Campo Imperatore non si è riusciti a fermare un barbecue figuriamoci se questa regione può confrontarsi con dei criminali come quelli responsabili degli incendi in Valle Peligna.”
Hanno concluso infine i ragazzi di AltreMenti con vari interventi nei quali hanno ribadito che saranno in prima linea nella fase post-emergenza, quando si dovrà prendere decisioni importantissime come quelle relative al rimboschimento delle parti di bosco distrutte.
Dite al tipo che ha chiuso questa piazzata di non pronunciare più la frase “Jam mo’!”.
Tale rivoluzione ha avuto un significato storico e non ci si può permettere di dirla in circostanze del genere!